DEDICA
A Teresa
Di solito, le
dediche stanno all’inizio dei libri.
Le ho trovate talvolta un po’ fastidiose, appiccicaticce,
come non c’entrassero poi molto con quello che veniva
dedicato: A Maria con affetto,e a seguire un trattato di
zootecnia sulla riproduzione artificiale dei bovini.
Senza alcun disprezzo, sia chiaro, ma mi sono sembrate solo
un omaggio, un regalo, qualcosa di esterno, se non di
estraneo, a chi lo riceve.
Ho voluto metterla alla fine questa dedica, perché tutto
quello che precede, esattamente tutto, è stato reso
possibile dalla generosità, dall’intelligenza, dalla
pazienza e soprattutto dall’amore di Teresa.
Così una dedica si è trasformata nella logica conclusione di
questo libro che, anche se poca cosa, è interamente suo.
Lei lo ha “scritto” lasciandomi scorrazzare per il mondo,
lasciando che togliessi a lei, e a nostra figlia, tempo,
dedizione, sostegno, e purtroppo anche amore. Lei lo ha
scritto, sopportando di non sentire mie notizie per mesi,
pur sapendomi in zone di guerra, sobbarcandosi da sola
l’educazione di una figlia e i cento guai di una famiglia,
aspettando i miei ritorni, ascoltando ogni volta le mie
preoccupazioni, coccolando i miei sogni e le mie follie.
Senza mollarmi mai, anche quando lo avrei capito cento
volte…
Non sono mai stato capace di dirgliele di persona fino in
fondo queste cose, per lo stupido orgoglio che è sempre lì a
proteggere la mia fragilità. Ma vorrei che lei sapesse che
in ogni momento di questi lunghi anni, anche quando mi
sentivo soddisfatto-indipendente-autonomo-realizzato, anche
quando… non ho mi smesso di sentire dentro un po’ di
tristezza, tanta nostalgia, un sacco di rimorsi. Spesso mi
sono sentito un ladro, un truffatore. Avrei dovuto essere
vicino a lei, darle amore e aiuto, partecipare ai suoi
problemi, insomma esserci. E invece ero in giro a occuparmi
di me e di gente strana, col turbante e con gli occhi a
mandorla, di bambini altrui, di sconosciuti che ho curato
perché andava fatto, ma forse, innanzitutto, per la mia
personale soddisfazione. A qualcuno sarà stato utile. Che
cosa io abbia guadagnato non lo so, so di certo che cosa ho
perso. Tornassi indietro, rifarei quasi tutto. Vorrei solo
che al mio fianco, in ognuno dei tanti luoghi pieni di
sofferenza che ho visto, ci fosse sempre lei. A
consigliarmi, a impedirmi di sbagliare, a dividere con me
momenti importanti, che solo la sua presenza avrebbe potuto
rendere irripetibili.
Gino Strada
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