Giorgio, ricordi il
nostro Giardino?
Giorgio (Strehler)
era poesia, canto, dolcezza, follia! Era il teatro. Con lui
tutto sembrava prendere il volo: io lo ascoltavo incantata,
rapita dalle sue parole.... Grazie, Giorgio, per questo
teatro in cui hai dato la vita, dimenticandoti di vivere la
tua. Mi hai insegnato a pretendere da me stessa il 100% per
riuscire - sono parole tue - "a dare almeno l'80, così che
al pubblico arrivi il 60, affinché si ricordi il 30" Questo,
dicevi, è il dramma di noi attori: scrivere sull'acqua, e
proprio per questo dover lottare come se scrivessimo sul
marmo....... Anche se a volte tra c'erano fra di noi delle
piccole burrasche, non cambiava nulla. Ci volevamo troppo
bene perché avessero importanza. Poi ci siamo dovuti
dividere, ma ci siamo detti che non ci saremmo lasciati
mai..... Dopo, mi ha proposto di riprendere il Giardino Dei
Ciliegi. In quel periodo soffrivo, vivevo in clinica,
venivano a prendermi e mi portavano in teatro, poi tornavo
dentro a fare la flebo. Ma l'abbiamo fatto, ed è stato
bellissimo. Alla fine Giorgio mia ha mandato una lettera....
"Valentina adorata, ed eccoci arrivati alla fine del
Giardino.... L'unica cosa che può salvarci è la certezza che
il teatro va avanti e noi con lui. Credimi, non c'è altro:
solo pensare che questo Giardino è un momento di una storia
del palcoscenico che ha avuto tante storie e ne avrà altre
dopo.... Quello che resta è tanto, Valentina, è qualcosa di
prezioso, grande, il Giardino è il nostro bene di ieri e di
oggi.... Ecco, ora il nostro Giardino è tutto tuo: lo pongo
nelle tue mani con il mio amore, il mio dolore, la mia
dedizione.... Sei sempre stata e sarai sempre con me.
Nessuno può farci niente."
Valentina Cortese
DaVanity Fair
Giorgio Strehler