Assetto di volo
A
Gino Lorio, in memoria
Con lui venivano una
determinazione feroce
dalla camera alla palestra
i cento metri percorsi in
cinque minuti,
con una tensione di motore
imballato
tutta la forza del suo corpo
spastico
ribellata alla forza di
gravità.
Sant’Agostino diceva che
perfezione
è la carne che si fa spirito,
lo spirito che si fa carne
ma non è vero: ogni mattina i
puntali delle stampelle
scivolano metro a metro per
guadagnarne cento
ogni mattina lo spirito è
tagliato via da quel corpo,
dalle suole strascicanti e
dalle nocche strette,
bianche sulle impugnature,
ogni mattina dal dorso di
lottatore
si stacca un collo di tendini
tesi e redini allentate
un urlo chiuso nella sua
profondità,
perfetto nella sua separazione.
E io vi vedo una bellezza di
cimieri abbattuti
e dentro la parola andare la
parola compimento
e sono sicuro che lui sogna
baci pieni di vento
mentre la volontà conquista le
giornate a morsi,
schiaffo dopo schiaffo perché
venga la sera
schiaffo dopo schiaffo, chiglia
in piena bufera.
Ci vuole un’estate piena e un
padre calmo,
un dio non assiso in mezzo agli
sconfitti
ma così in tutta bellezza lo
posso immaginare
come un bambino alle prime
pedalate,
reggilo, eccolo, tienilo così –
adesso tiene
uniti la terra e il cielo
dell’estate
non sbanda più, vince, è in
equilibrio,
vola via.
Luglio 2003
Pierluigi Cappello
Assetto
di volo. Poesie 1992-2005
a cura di Anna De Simone
Crocetti Editore 2006,
2007