IL
CAPPOTTO
DEL TURCO
Di Cristina Comencini
Vorrei che fosse lei a
scrivere di me. A radunare i pensieri su quegli anni lontani
secoli. A giustificare la mia vigliaccheria, il mio bisogno di
certezze. Forse mi descriverebbe diversa da come sono; l’affetto
le farebbe abbellire il mio aspetto, la mia morte, la indurrebbe
a dare incanto alle mie azioni, come forse succede a me
scrivendo di lei. Vorrei tanto che fosse lei a scrivere di me.
La sua esistenza finita mi appare una perdita universale. Ogni
giorno mi chiudo in questa stanza a scrivere di lei e di me.
Edito da Feltrinelli
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L’IDENTITA'
Di
Milan Kundera
Pag. 53
“Quando sono andato
ha trovarlo all’ospedale ha cominciato a raccontarmi certi suoi ricordi, fra cui una cosa che secondo lui avevo detto a sedici anni.
In quel momento ho capito qual è l’unico significato che al giorno
d’oggi può avere l’amicizia: è indispensabile all’uomo per il buon
funzionamento della memoria. Ricordarsi il proprio passato, portarselo
sempre dietro, è forse la condizione necessaria per salvaguardare, come
si suol dire, l’integrità dell’io. Per fare in modo che l’io non
rimpicciolisca, che mantenga immutato il proprio volume, bisogna
innaffiare i propri ricordi come dei fiori in vaso, e tale operazione
richiede un contatto regolare con i testimoni del passato- ossia gli
amici, che sono il nostro specchio, la nostra memoria.
Adelphi
L’arte della gioia
di
Goliarda Sapienza
Ed eccovi me a quattro, cinque anni
in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci
sono nè alberi nè case intorno, solo il sudore per lo sforzo di
trascinare quel corpo duro e il bruciore acuto delle palme ferite dal
legno. Affondo nel fango sino alle caviglie ma devo tirare, non so
perché, ma lo devo fare. Lasciamo questo mio primo ricordo così com’è:
non mi va di fare supposizioni o d’inventare. Voglio dirvi quello che è
stato senza alterare niente.
Voglio
l’America Di Nino Leone
Ammetto, c’è stato un lungo periodo in cui avevo smesso di
scrivere lettere. A mia parziale discolpa,devo dire che era accaduto più
per l’inefficienza del recapito che per vera e propria pigrizia. I tempi
postali sono proverbiali e, con tutta la buona volontà, tra andata e
ritorno, è difficile stare ad aspettare venti trenta giorni,
soprattutto, quando si ha qualcosa d’intenso da partecipare raccontare o
semplicemente esporre a qualcun altro. Un po’ ci si è messo anche il
telefono…Dunque, lascio a voi la conclusione…
Editore: Libreria Dante
& Descartes
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dal fim: "Le parole che non ti ho detto" Messaggio in bottiglia
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Cara Catherine,
la mia vita è cominciata quando ti ho conosciuta e
credevo fosse finita quando non sono riuscito a
salvarti, credevo che il tuo ricordo ci avrebbe tenuti
in vita tutti e due, ma mi sbagliavo... una donna di
nome Teresa mi ha dimostrato che se trovo il coraggio di
aprire il mio cuore posso tornare ad amare per quanto
grande fosse il mio dolore mi ha fatto capire che ero
vivo solo a metà e con questo mi ha spaventato e ferito,
non sapevo quanto avessi bisogno di lei fino alla sera
in cui la vidi andar via, quando il suo aereo ha
decollato ho sentito che qualcosa mi si strappava dentro
e ho capito, avrei dovuto fermarla, avrei dovuto
seguirla a casa... così domani raggiungerò in barca la
punta del vento e verrò a dirti addio per sempre... poi
andrò da questa donna e vedrò se riesco a conquistarle
il cuore, se ci riesco so che tu mi benedirai e ci
benedirai tutti, se non ci riesco mi considererò
comunque fortunato perchè ho avuto il privilegio di
amare due volte nella vita, è lei che me lo ha
insegnato, e se ti dico che amo lei come ho amato te so
che capirai, riposa in pace amore mio...
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