L'IMMAGINAZIONE AL POTERE
L’immaginazione è sempre stata al potere
da sempre vende le sue merci a chi comprandole
si è fatto schiavo del potere e della sua immaginazione
fatta di paura e promesse che non possono essere
mantenute
tenendo in bilico per tutta l’esistenza quelli che
l’immaginazione
non ce l’hanno proprio, e sono i più, e credono in
quello che gli viene detto
credono che le parole dell’immaginazione al potere
siano il posto dove vivono, e l’amore che nutrono,
aspettando verdi prati
dopo la morte o invocano ogni giorno
giorno dopo giorno dimentichi di se stessi
l’ottimismo magico che cambia la vita
trattenendo le proprie pulsioni
creando malattie
rivolgendo la propria rabbia verso il nemico che il
potere ti dice
di volta in volta di odiare,
perché è lui, sì,
è lui il nemico di chi non ha l’immaginazione,
è veramente lui senza ombra di dubbio.
Lui chi?
Te lo inventa ogni volta il potere.
Per esempio è la nuova insidia terroristica insita nel
mezzo democratico della Rete,
è il musulmano che ci toglie le favole di quando eravamo
bambini,
è la scienza che vuole sostituirsi alla natura proprio
come l'immagina il potere,
è il finocchio che non fa quello che si deve fare per
vivere una vita di sola mortificazione,
è l’anarchico che ci mette le bombe nelle scuole e nelle
banche,
è il rom che ci dimostra un mondo di povertà
e mancanze che il potere
ci paventa innanzi come specchio della nostra
disobbedienza,
di tutti quelli che non hanno creduto o ancora
ostinatamente non credono
nell’immaginazione del potere
che intanto magnanimo perdona chi non lo giustizia
come meriterebbe giurando
di continuare
a farci immaginare,
ma buoni,
ma calmi, ma giusti e nel modo
migliore, l'unico. Il suo.
Mentre ci compriamo l’anima
nel grande mercato
dei sogni del potere.
Il grande mercato dei sogni del potere
ha bisogno del nostro sonno
ci costruisce dentro
i nostri incubi per farci
sperare che lui
e solo lui
possa salvarci
solo lui possa un giorno svegliarci
è questa la forza della sua immaginazione
averci convinti tutti che i nostri sogni
siano davvero nostri
e che finiscano al risveglio
quando invece il dominio dell’immaginazione
si fa più fitto di orrori
blandi, il linguaggio si decostruisce
e parliamo tra noi parole straniere
in mondi stranieri,
a ciascuno il suo, piccolo
come un sogno
privato, senza che ci sia dato
il modo di comunicare
tra di noi sospesi
a guardare il tempo
veloce dell’immaginazione
trasportarci
di anno in anno
risucchiando le nostre forze
le nostre speranze
i nostri desideri
non ne abbiamo il tempo
dobbiamo comprarli
dobbiamo acquistare
forze
speranze
desideri
di corsa
affannati
per questo dobbiamo lavorare
perché un giorno l’immaginazione ce li darà
e intanto ce li prefigura a rate
ce li passa virtuali
sullo schermo materno
del pensiero
a cui appesi come cuccioli
beviamo il suo latte nero
il latte delle guerre
il latte delle malattie
il latte che genera i soldi
che generano
l’immaginazione.
All’inizio erano i soldi
ma tantissimi
oltre ogni immaginazione
e per questo
l’immaginazione
che ne è figlia
occupa il posto gerarchico
intermedio
tra noi
e tutti quei soldi
a cui non possiamo avere accesso
neanche per illuminazione
perché il bello
diceva un grande poeta
non è che il tremendo al suo inizio
o alla sua fine
quando ci accarezza languido
e ci dice che tutto andrà bene
perché tutti quei soldi ci sono
e sono buoni
e lottano per noi
attraverso l’immaginazione
contro i cattivi
che sono quelli che non hanno soldi
e allora cos’altro possono fare
se non cercare di rubarli. Ed
ecco il gioco di prestigio:
l’immaginazione
ci ha convinto
che quei soldi
che noi non vedremo mai
i cattivi
li vogliono rubare proprio a noi!
Anche se non li abbiamo.
Dobbiamo difenderli fino alla morte.
Ecco cosa fa l’immaginazione
Aldo Nove