R/ESISTENZA
QUANDO GOZZILLA ENTRÒ NELLA CASA
DI BARBIE
Carlotta Mismetti Capua
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Alcune mamme combattono una
battaglia silenziosa. Contro le bambole dalle tette bioniche, come la Barbie, o con le labbrone da trans, come la Bratz. Alcune mamme,
quando portano le figlie settenni in piscina con le amichette, le
ascoltano, ed è già tanto, e le figlie parlano di Gisele Būndchen.
E a queste mamme che ascoltano le bambine che parlano di Gisele
e dei suoi sandali dorati invece che del gatto, non gli va tanto
giù. Sopratutto quando vedono cosa succede ad alcune ragazzine, come
quella dodicenne di Treviso, che per comprarsi degli abiti firmati
si fotografava nuda nel bagno della scuola, e vendeva ai suoi
compagni gli mms, a cinque euro...
Quando sentono queste storie gli vengono certi pensieri. Certi
pensieri che allora cominciano a guardare storte anche le Winx, che
sono sei fatine volanti che paiono così innocue... e invece anche
loro inculcano nelle settenni delle idee piuttosto tristi. Come si
possa bigiare la scuola per partecipare ad un concorso di bellezza,
o che senza carta di credito e french manicure la tua vita non sarà
felice. Questa battaglia la si può vincere con l'ironia e con
l'attenzione e basta, perchè purtroppo le bambole di pezza sono
scomparse... La battaglia si può anche perdere sulla breve distanza,
ma con dignità: e perdere dignitosamente che invece di dieci Barbie,
o venti Winx, la settenne ne abbia tre. E che alla martellante
richiesta di astuccetti, magliette, smalti, saponette, zaini e costumi
delle Winx o della Bratz o della Barbie, le mamme giudiziose
dicano semplicemente no.
O di notte mettano Gozzilla dentro la casa di Barbie, per vedere
l'effetto che fa. Loredana Lipperini, che si occupa di libri e
ragazzine, ha scritto un libro che parla di questo, e di come si
RESISTE alle Barbie sulla lunga
distanza.
Il
libro si chiama: "Ancora dalla parte delle bambine" Feltrinelli, 15
euro.
Frammento dell'articolo apparso in Epolis Roma 30 giugno2008
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