...Maria Boscola era una persona
semplice, nata povera nel borgo di Marina, fuori Venezia, remava
benissimo in un' epoca in cui le donne iniziavano a far figli a 16
anni e non la smettevano più... In Canal Grande, nelle occasioni di
gala,alla presenza del Doge, c'era l'usanza
di riservare una regata alle donne. Maria Boscola nell'arco di 44
anni ha vinto quattro bandiere rosse per il primo posto, una blu per
un secondo posto, la prima vittoria, da ragazzina, l'ultima quasi a
60 anni. Fra una vittoria e l'altra le sono nati 6 figli... Sono
passati 20 anni, ha ricominciato a remare e ha vinto di nuovo. Ha
avuto un tumore al seno, un cancro, anche se allora non si diceva
così: l'ha operata una guaritrice nascosta nei boschi, perchè
perseguitata come una strega. Un taglio senza anestesia, via tutto
il seno, mesi sospesa tra la vita e la morte, curata con le erbe. Non
un dito rotto, uno squarcio nel petto fatto con il coltellaccio, su
una branda in mezzo al fango. Dopo, tornata a Marina, un'altra
vittoria. L'ultima gara l'ha vinta che era vecchia, correvano con
lei le ragazzine, ma Maria Boscola aveva qualcosa di diverso dalle
altre, qualcosa di più: non era solo brava a remare, era brava a
rinascere, aveva il talento della vita. Mi chiedo sempre, leggendo
queste storie di resurrezione e ostinazione, cosa ci sia che ci
commuove così tanto. L'identificazione certo: anche chi non voga o
non pattina o non scia sa bene cosa significhi cadere, perdere
tutto, trovarsi a terra e non riuscire a rialzarsi perchè fa freddo,
c'è buio e niente di buono accadrà più, e tutto quel che c'era è
alle spalle. L'ammirazione, perchè la capacità di
RESISTERE e ripartire
non è da tutti. La speranza che sia possibile per ciascuno:
rialzarsi come Caroline Kostner dopo il tonfo delle Olimpiadi e
senza piangere troppo vincere un altro Mondiale. In giro nella vita
delle persone comuni, non ci sono Mondiali da vincere, ma mattine e
pomeriggi da campare... Chissà com'è invecchiata Maria della
Laguna, dove ha messo le sue bandiere: se ne ha fatto, cucendole, il
copriletto per il corredo di una figlia.
Il libro di cui parla Concita de Gregorio è "Maria della
laguna", Edizioni Corbaccio.
Frammento dalla pagina -Invece Concita di Concita di Gregorio in D
di Repubblica9/2/08
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