«Ho scritto questo libro
anziché suicidarmi».
Così scrive Marcello Veneziani
nella prefazione della Sposa invisibile. Intellettuale caro alla
destra, politologo, filofoso, Marcello Veneziani ci ha abituato
a ben altri libri. Improvvisamente, mentre la lotta politica si
radicalizza, lui si dedica ad un saggio sulle donne che sa tanto
di disimpegno.
Sarà per la sua vicenda
personale, una dolorosa separazione che lo ha portato ad un
passo dalla depressione? Sarà perché questa destra gli piace
sempre meno? Un anno fa ha sorpreso tutti con una pubblica
lamentazione su Libero, il quotidiano di Vittorio Feltri. Mia
moglie – diceva – sta bruciando i miei libri, sta vendendo a
pezzi la mia biblioteca, non so come fare per fermarla. Dice
oggi: «Per uno scrittore che ama i libri, attentare alla sua
biblioteca è un atto di barbarie. Ma confesso di essermi pentito
di aver scritto la lettera a Libero. Io volevo mantenere
riservata la mia vita privata».
Non hai scelto il sistema
migliore.
«Ero disperato perché vedevo che non riuscivo in altro modo a
fermare la distruzione della mia biblioteca. Ogni volta che
riuscivo a rientrare in casa, in sua assenza, trovavo libri
strappati, bruciati. O scomparsi. Uno stillicidio. Comunque la
mattanza si è fermata, ho recuperato i libri ed è finita con una
consensuale».
La destra non è considerata molto affezionata ai libri, in
genere. Sembra la legge del contrapasso.
«Ma quei pochi di destra che li amano dovrebbero essere
tutelati».
Perché non si estinguano, come i camosci.
«Ho sempre sostenuto che quelli di destra sono più equilibrati
rispetto a quelli di sinistra».
Che c’entra?
«Gli elettori di sinistra sono faziosi perché leggono solo libri
di sinistra. Quelli di destra sono equilibrati perché non
leggono niente, né libri di destra, né libri di sinistra».
di Claudio Sabelli Fioretti :
intervista a Marcello Veneziani
Per chi volesse leggere tutta
l’intervista andare sul sito
www.fondfranceschi.it
Carl Spitzweg
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