Tristezze della luna


Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

C.Baudelaire 

 

 

PER SEMPRE

Stanotte lo spirito mio se n'è andato
dal corpo ferito e dissolto
e un canto d'amore mai detto
tra alghe e coralli s'è perso.

Ho veduto ghirlande di luna
posarsi sul mare
e sirene farsi d'argento
lungo la scia.

Mille volti col corpo di pesce
intonare funebri canti
su quell'onda
che il vento frantuma
lungo il bordo di ruvidi scogli.

Ho inseguito
nei tuoi occhi incantati
il riflesso
dei miei sogni perduti.

Stanotte ho veduto la luna
posare ghirlande di luci
e sirene donarmi la vita 

Chicca Morone

www.chiccamorone.it 
 

 

E' sera

 

La luna le fa compagnia

I pensieri scorrono leggeri

Si nasconde dietro un sorriso

Uno sguardo che sfugge

Le ferite non sono visibili a occhio nudo

Le protegge e non le mostra

Non è orgogliosa dei suoi angoli

Non le importa ciò che intorno a lei si muove

Il ritmo allucinante di un tempo che è la vita

 

Rossameladellasera

http://spazio.libero.it/Rossameladellasera_G/profilo.php?ssonc=588855991

 

 

Alla luna


O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su questa selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Cha mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, né cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'estate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quanto ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!
 

Giacomo Leopardi

 

 

               
 

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