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Il giorno della mia
morte
In una città, Trieste o Udine,
per un viale di tigli, quando di primavera le foglie mutano colore,
io cadrò morto sotto il sole che arde, biondo e alto,
e chiuderò le ciglia lasciando il cielo al suo splendore.
Sotto un tiglio tiepido di verde, cadrò nel nero della mia morte che disperde
i tigli e il sole. I bei giovinetti correranno in quella luce
che ho appena perduto, volando fuori dalle scuole, coi ricci sulla fronte.
Io sarò ancora giovane, con una camicia chiara, e coi dolci capelli che piovono
sull'amara polvere. Sarò ancora caldo, e un fanciullo correndo per l'asfalto
tiepido del viale, mi poserà una mano sul grembo di cristallo.
Pier Paolo
Pasolini |
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