Non piangere sulla mia tomba …

Non piangere sulla mia tomba Non sono qui.
Non sto dormendo. Io sono mille venti che soffiano;
Sono lo scintillio del diamante sulla neve
Sono il sole che brilla sul grano maturo
Sono la pioggia lieve d’autunno.
Quando ti svegli nella calma mattutina

Sono il rapido fruscio degli uccelli che volano in cerchio
Sono la tenera stella che brilla nella notte
Non piangere sulla mia tomba Io non sono lì

Canto degli indiani Navajo

 
 

 

 

foto di Alessandro Marzio

 

 

 

 

Quando seguo l'ora


Quando seguo l'ora che batte il passar del tempo
e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
quando scorgo la viola ormai priva di vita
e riccioli neri striati di bianco,
quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi
che un dì protessero il gregge dal caldo
e l'erbe d'estate imprigionate in covoni
portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m'assale
che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
e muoiono al rifiorir di altre primavere:
e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo
se non un figlio che lo sfidi quand'ei ti falcerà

William Shakespeare

 

 

 

 

 

 

 

 

Una dei tanti

Sto' solo morendo
ma che importa,
in questo momento
sono in tanti a morire,
sono una tra i tanti.
Non faccio rumore io,
non faccio scalpore.
Sono una dei tanti.
Adesso a morire.

Rebecca Becky

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Lo stormo bianco


Non so se sei vivo
o sei perduto per sempre,
se posso ancora cercarti nel mondo
o ti debbo piangere mestamente
come morto nei pensieri della sera.

Ti ho dato tutto: la quotidiana preghiera
e la struggente febbre dell'insonnia,
lo stormo bianco dei miei versi
e l'azzurro incendio degli occhi.

Nessuno mi è stato più intimo di te,
nessuno mi ha reso più triste,
nemmeno chi mi ha tradita fino al tormento,
nemmeno chi mi ha lusingata e poi dimenticata

Anna Achmatova

 

 

 

 

Canzoniere

La vita fugge e non s'arresta un'ora,
e la morte vien dietro a gran giornate,
e le cose presenti e le passate
mi danno guerra e le future ancora;

e 'l rimembrare e l'aspettar m'accora
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'io ho di me stesso pietate,
i' sarei già di questi pensier fora.

Tornami avanti s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo, e poi l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i venti;

veggio fortuna in porto, e stanco omai
il mio nocchier, e rotte arbore e sarte,
e i lumi bei, che mirar soglio, spenti.

Petrarca Francesco

 

 

 

   

opera di Renzo Verdone

 

 

 

 

Leggera è comparsa la Morte:

ha sorriso pensosa

guardando i tuoi occhi

ascoltando i tuoi sogni.

Ha levato la mano,

ha dischiuso le dita

e lasciato che ancora

sorridessi a te stesso.

La Morte e la Luna

hanno vita da dare

hanno giochi da fare:

nella parte più bruna

rispecchiano frasi

confuse, d’amore;

nella faccia più chiara

è raccolta la storia

di tutta una vita

all’insegna del credo

del voglio sapere.

Se volessi ubbidire

alla legge che muove

i tuoi passi sicuri

tu dovresti lasciare

ogni vecchia illusione

e cercare di amare

oltre il mero apparire.

Chicca Morone

www.chiccamorone.it  

 

 
 
   

 

disegno di Andrea Pazienza,

 

 

 

   

Meschino pensiero

Se t'ho trascurata o no!

Non toccava a me.

Non stavo morendo io.

E' amara la morte tesoro?

Non è nulla.

E' un silenzio.

Robinson  Jeffers 

 

 

 

 

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