LETTERA DEL 21 GIUGNO
2011
Carissimo mio amore,
un mese è passato, un mese esatto. Tanto... poco... non
riesco a definire la mia sensazione nell’incedere dei
giorni. Proseguo il mio cammino alternando il mio stato
mentale che viaggia come in un continuo confusionario e
pazzesco lunapark dalle luci, colori e suoni assordanti.
Scendo e risalgo precipitosamente da queste montagne russe,
che sono i miei pensieri aggrovigliati. Mille volte al
giorno percorro queste vorticose strade che mi sfiancano pur
senza muovere un passo. La consapevolezza di averti perduto
per sempre mi annebbia la mente...Non sempre è così chiaro
il fatto di non poterti più parlare e abbracciare. A volte
mi capita di credere che sei ancora in ospedale e come in
trance vado alla ricerca dei biglietti per l’autobus...
altre, addirittura mi prende l’ansia di correre in camera da
letto per vedere se tutto è sotto controllo...altre volte
sono tanto allucinata che mi sembra di sentire la tua voce,
sofferta, che mi chiama...Che fatica armeggiarmi con i
ricordi che sovrastano tutta la mia giornata e persino la
notte. Un continuo ricacciare nell’angolo i brutti giorni di
malattia e sofferenza per salvare tutto quello che di bello
abbiamo vissuto. Ma questo non è facile. In una ipotetica
lancia s’impilano uno sull’altro come conficcati uno per uno
nell’anima mia tutti i ricordi più intrisi d’inumane
sofferenze. Tutto il dolore che ho ancora in corpo per la
perdita e la sofferenza sofferta da Katia esplode e si
frantuma sino a ricomporsi assemblandosi insieme anche con
il dolore acuto ed il tuo strazio nella malattia ...Il
dolore assume a volte le sembianze di una bestia feroce che
insegue senza scampo la vittima...e non resta che tentare di
sfuggire ai suoi artigli.
"Smarrivamo gli occhi negli stessi cieli, meravigliati e violenti con stesso ritmo andavamo"... Sibilla Aleramo
Ed ora i miei
occhi orfani di te,come faranno? Il cielo non avrà più lo
stesso colore, e neanche il più bel tramonto potrà
entusiasmarmi come quando ero al tuo fianco. Come potrebbe?
Quella tua energica stretta di mano che era sempre
allacciata alla mia mentre passeggiavamo...La tua voce calda
e profonda...I mie passi non saranno più ritmati dai
tuoi, andrò smarrita, come se guardassi tutto per la prima
volta...
Non riesco a
camminare, mangiare,parlare...senza che ci sia un pezzo di
te nelle cose che sto facendo. Cosa ti piaceva mangiare,cosa
ti piaceva dire, cosa t’irritava, cosa ti esaltava, cosa
t’indignava , ogni cosa ne rimanda ad altre,un ricordo tira
l’altro un incessante inanellarsi d’immagini che non mi
lasciano tregua... neutralizzare il dolore non si può...
Tento di ricordare
l’attimo preciso che ti sei allontanato da me per
sempre...forse quel bacio chiesto solo con il gesto della
mano...quando, con un solo dito, segnavi le labbra per
chiedere il mio bacio...che tenerezza infinita quel magico
momento! Anche se stanco e spossato quasi all’inverosimile,
hai avuto la forza di chiedere quel bacio...Cercherò sempre
di rammentare quel momento come a suggellare il nostro patto
d’amore eterno. Te, che non amavi smancerie, ti sei lasciato
andare a quell’ultimo gesto di tenerezza! Grazie mio amor.
Grazie per avermi dato questo ricordo da conservare
preziosamente e che forse mi darà la forza di cancellare i
brutti ricordi del tuo dolore e l’inaudita sofferenza che
hai dovuto sopportare.
Io l’avevo capito
subito che quella farfalla che stazionava nell’ospedale
sulla finestra...era venuta a prenderti...c’informava che
era tempo di andare...ma dentro di me, in fondo all’anima
speravo che fosse un intuizione sbagliata...e invece no!
Certo la nostra
casa senza di te è un’altra cosa, non posso definirla
bene...provo tutta una gamma di sentimenti intraducibili
circondata come sono dai tuoi quadri,disegni,dai tuoi
strumenti di lavoro, dai tuoi libri, dalle tante piccole
cose che ti piaceva conservare...
Come non restare
senza fiato quando lo sguardo si posa suoi tanti appunti e
progetti di quadri che avevi in mente di fare? Tutto è
incompleto,accennato...in attesa di...No, non sono capace di
narrare il dolore, la lacerazione, lo smarrimento che
m’inchioda quando resto così con i tuoi schizzi in mano...
Fotogrammi che
scorrono nella mia mente come un film... tutti i frammenti
che passano però sono volti al passato...le storie che si
dipanano e s’intrecciano sono degli anni trascorsi insieme,
mancava poco che avremmo festeggiato le nozze d’oro...
La notte dormivamo
abbracciati, e tu spesso dicevi: “Se ci vedessero...chi ci
crederebbe che ancora dormiamo stretti stretti in un
abbraccio?” Adesso come non sentire il vuoto attorno a me?
Come sopperire a quel dialogo ininterrotto che avevamo noi
due? Il tempo per chiacchierare non ci bastava mai. A volte
abbiamo fatto mattina senza che ce ne rendessimo conto...e
delle volte anche grandi risate a notte fonda, tanto di aver
paura che nel cortile ci sentissero e ci prendessero per
matti e magari reclamassero per schiamazzi notturni...Non
ricordo i motivi di quelle risate ma ridere insieme era
davvero una bella sensazione...
Ora riposa in pace
mio amor. Io ti terrò dentro il mio cuore in eterno...e
quando riderò sarai con me e quando camminerò e guarderò dei
bei tramonti tu sarai sempre con me ovunque io vada e
qualunque cosa io faccia...Ora riposa in pace mio
amor...riposa in pace.
Tua per sempre
Bruna
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