Quel
giorno a Roma non avevamo soldi per
trasportare le tele di ARAN fino al Velabro
club per la mostra romana. Quel giorno di
dicembre del 99 io e Valeria decidemmo di
portarle a mano... Così dal corniciaio di
via Capo d'Africa, le trasferimmo in più
viaggi fino a via del Velabro passando dal
Colosseo e dai Fori. C'era vento ed eravamo
in sua balia come due windsurfers e ci
superavamo sospinti in un andirivieni che ci
faceva incrociare come due palloncini al
vento. Come due aquiloni nel cielo o
atterranti tra le folate... Ci vide Giustina
dall'autobus, vide due tele che volavano, ci
riconobbe. Ce lo disse in seguito. Fu strano
ripensarci... ma tutto in noi era inusuale
nostro malgrado. Che marasma quel periodo:
dipingere, incorniciare, scrivere,
telefonare, parlare, organizzare mostre, il
tutto senza mezzi. Noi due, i "girovagarte"
innamorati dell'arte, sospinti dal vento
della vita, nella vita... Oggi Valeria non
c'è più, è morta il 5 maggio 2002 a Nepi
vicino a Viterbo in una clinica per malati
di cancro... Il 4 maggio mi aveva detto:
"Dante, dal tuo sguardo ho capito che
vorresti che io dipingessi, che disegnassi,
vero? Dammi l'album con le matite! Anzi, un
Eros da ritoccare a mano.." E iniziò per
qualche minuto. Il vento soffiava ancora.
Non era finita, non è finita. L'arte di
Valeria veleggia verso l'eternità! Ma io
tapino, sopravvissuto, pensavo "E ora? Che
senso ha la vita se si rimane senza il
proprio amore, quello più grande? Sì,
l'amore, il sesso, un giorno una moglie,
perfino dei figli, ma chi mi ridarà Valeria
che era tutto per me?" Volevo morire
anch'io... Sono passati tre anni e ho
trasportato una grande tela di ARAN di
Valeria dagli zii Serena e Primo, un dono
per i loro 50 anni di matrimonio... Ed
eccolo il vento, immancabile qui a Roma. Mi
faceva volare col telone. Ho temuto di
decollare, mamma! Giungere fino a te, nel
Paradiso di Aran "Non sono ancora pronto -
mi sono detto... Poi sono atterrato dagli
zii e ho capito. Cara, cara VALERIA... ora
ho capito LE VELE ERAVAMO NOI! SIAMO NOI!
Grazie a te e alla tua arte il Paradiso e la
terra non sono poi così lontani!
DANTE FERRANTE
opera di Valeria
D'Arbela |
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In
Memoriam di Virginia Woolf
Amava le
marcite, le colline
dei Downs, i suoi libri, gli amici, i ricordi,
la stanza che aveva tutta per sé.
Londra al crepuscolo, i negozi e la gente
ignota,
la chiesa di Donne, lo Strand, i bus e la grande
piena d'umanità che le passava accanto.. .
Frugale, austera, bella, orgogliosa,
ricca di contraddizioni, ricca d'amore,
così riusciva a cogliere il suo io di falena,
il suo palpitante spirito, tenero e delicato,
ma sotto l'ala vellutata aveva un pungiglione,
severa la sua critica, suprema la lode.
Vita Sackville
West
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