Il libro dell’inquietudine

E dopotutto ci sono tante consolazioni!
C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno,
in cui fluttuano sempre nuvole imperfette.
E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi,
con le loro nostalgie e la loro speranza,
e un sorriso di magia alla finestra del mondo,
quello che vorremmo,
bussando alla porta di quello che siamo.

Fernando Pessoa
 

 

 
 

I luoghi che abbiamo conosciuto non appartengono solo al mondo dello spazio,
dove, per semplicità, li collochiamo.
Essi non sono che una parte esigua del complesso di sensazioni contigue che formano la nostra vita di un tempo.
Il ricordo di una certa i
mmagine non è che il rimpianto di un certo istante,e ,le case ,le strade,i viali,sono ahimè fugaci come gli anni.

 Marcel Proust

 

 
 

Simmetrie


Eventi da poco. Notizie prossime, come cartoline di saluti, come telefonate frettolose. Spettacolini per gli intimi, giostre casalinghe.
A volte, in poche righe, appare l'allegria, passa velata la morte. Una folla, in cammino verso il giorno o la notte, verso il ricordo o la dimenticanza, sosta dentro il presente.
Che vale di queste storie mentre il pianeta ruzzola e ruota, avanzano ghiacciai, si consumano stelle, il tempo cambia di numero, si perpetrano orrori, si assolvono speranze?
Vengono certo da umori segreti, da attenzioni a minimi segni: passi brevi, desideri inseguiti, attese bestemmiate, rabberciate bellezze. La certi di un mondo spiato, intravisto da un occhio corto.

Elio Pecora
 

 

 

 

 

La scrittura per me è un disperato tentativo di preservare la memoria. I ricordi restano per le strade, come brandelli lacerati del mio vestito. Scrivo perché l’oblio non mi sconfigga. Ogni giorno, quando mi siedo davanti allo schermo vuoto del mio computer, chiudo un momento gli occhi e torno alla casa in cui sono cresciuta, allo spagnolo della mia infanzia, con il suo accento cileno, alle donne straordinarie che mi hanno guidato: la nonna, che mi insegnò a leggere i sogni, mia madre, che ancora oggi mi obbliga a guardare gli eventi a posteriori e la gente da dentro; le vecchie domestiche che mi trasmisero miti e leggende popolari e mi iniziarono al vizio dei romanzi radiofonici; le mie amiche femministe che negli anni sessanta e settanta cospiravano per cambiare il mondo; le giornaliste che mi offrirono le chiavi del mestiere. Grazie a loro ho imparato che la scrittura non è fine a se stessa, ma un mezzo per comunicare. Cos’è un libro prima che qualcuno lo apra e lo legga? Solo un fascio di fogli cuciti su un lato... Sono i lettori a infondergli l’alito di vita.

Isabelle Allende

 

 

 

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