...da una ragazza che 17 anni fa è
stata molto,ma molto più fortunata, è diventata anche mamma per
abbracciare un'altra mamma...
KATIA
25 APRILE 2010
Silvia Nascetti
Chi mi conosce personalmente, nella vita
reale e di ogni giorno, mi chiede cosa mi
spinge a impegnare parte del mio già
limitato tempo libero su Facebook, a questo
gruppo sempre più numeroso e attivo.
All’inizio non avrei saputo rispondere, come
sempre quando sperimento insieme ad altri
una nuova modalità di relazione
...e
di rapporto umano… poi via via, ho iniziato
a riflettere su quanto un “gruppo” formato
da persone, però schermate dietro un video,
una foto, un avatar, un nome reale o di
fantasia, possa rappresentare un momento di
condivisione di pensieri, un’agorà virtuale
per scambiarsi informazioni, opinioni, punti
di vista differenti e vari.
Non avrei mai pensato che, invece, delle
voci,delle parole, dei pensieri che
fluiscono da un video,potessero emozionare,
suscitare sensazioni, far ritrovare
conoscenze e amicizie, crearne delle nuove
inizialmente virtuali e poi trasferite nel
reale. Fare “alleanza”, solidarietà
concreta, tra persone.
Non avrei mai pensato, invece, che il web,
il gruppo, mi potesse consentire di poter
fare qualcosa per qualcuno…un’azione,
piccola piccola, quasi impercettibile.
A fine febbraio, di sera tardi, ricevo un
messaggio in posta privata (ne ricevo
tantissimi, alcuni davvero significativi, oh
come vorrei che le donne si manifestassero
un po’ di più sulla bacheca del gruppo e non
in posta privata…).
Una donna, una mamma … mi chiedeva il
permesso di poter utilizzare un mio video
per il sito della figlia…”Oggetto: cortese
domanda. Non credo di aver sognato. Ho visto
un tuo bellissimo video dedicato alle donne
con una specie di fatina che svolazzava, un
cavalletto... dov'è? ... L'ho perso e non so
ritrovarlo... mi piacerebbe condividerlo e
inserirlo anche nel sito di mia figlia. Puoi
ritrovarlo e autorizzarmi ad usarlo? Ciao e
buona serata, no ,anzi ormai buona notte
...”
Un po’ la stanchezza, un po’ perché pensai
alla mamma di un’adolescente a cui era
piaciuta la “trilly di cristallo” , un po’
il fatto che si trattava di un video che era
stato realizzato per un progetto per donne
finanziato dall’Unione Europea, le risposi
che dovevo verificare…le avrei fatto sapere.
Questa mamma, qualche giorno dopo, in un
secondo messaggio, mi avvisava che il sito
era della figlia…un sito a lei dedicato...
Guardo il sito. Guardo le foto.
Guardo una ragazza, Katia, con un sorriso
splendido e uno sguardo profondo.
Guardo una famiglia felice e sorridente.
Guardo due sorelle che si vogliono un gran
bene, con una mamma felice per questo.
Guardo e ricordo. Guardo e rammento.
Guardo e penso, inevitabilmente, ad un’altra
ragazza, poco più che trentenne – nel pieno
della vita, della carriera, nel pieno di
tutto - che partì, 17 anni fa per Milano,
per una veloce, ma molto impegnativa pausa,
imprevista.
Un infinito minuto per vincere, cercando di
non barare, una personale partita a carte,
sulle quali forse erano state disegnate
beffarde effigi di un diverso destino, in un
gioco d'azzardo nemico delle probabilità e
dei conti. Pura avventura ad occhi serrati,
con i pugni chiusi, ma intonata a
squarciagola.
Una ragazza che doveva, voleva, vincere
quella personale partita, di quelle che si
giocano da sole, non vale il gioco di
squadra.
Perché il premio era immensamente e
maledettamente alto, si chiamava vincere un
tumore, si chiamava vita ! e, in caso di
sopravvivenza, si chiamava anche possibilità
di avere un figlio, diventare mamma…
Ora il video con la “trilly di cristallo” è
sul sito di Katia per lei personalizzato, (http://www.katiaverdone.it/lettereFacebook6.asp
), lei non l’ha vinta la sua personale
battaglia ma il suo ricordo c’è…una scia
luminosa...
mentre vola in alto come il suo disegno
fatto a 6 anni "VUOLE TOCCARE IL SOLE...
MAMMA SI PUO'"
Sopra al video, sul suo sito, c’è una
dedica: “ ...da una ragazza che 17 anni fa è
stata molto, ma molto più fortunata, è viva,
è diventata anche mamma per abbracciare
un'altra mamma. firmato, Silvia Nascetti."
DAL DIARIO DI KATIA
LA MATERNITA’ DESIDERATA
Oggi sono andata al Divino Amore...
Ho acceso tre
candele, una per nonnina mia, una per mamma
, e una per nonna Assunta.
Ho pregato
per loro. Un pensiero è andato anche,
naturalmente, alla mio stato di salute
precaria...Poi sono entrata in una stanza
dove c’erano tutti i fiocchi rosa o celeste,
quelli che per usanza si espongono alla
nascita dei bambini... Allora ho pregato che
la mia vita futura possa essere in piena
salute...Perchè anelo ad avere la felicità
più grande che io possa desiderare dalla
vita, ora più che mai:
la maternità.
UNA ALTRA
RIFLESSIONE IN UN ALTRA PAGINA DEL DIARIO
LA
MIA MATERNITA’...
Il
ciclo che è saltato ormai da tempo mi
sgomenta. I miei pensieri volano sempre in
quella direzione. La paura di non avere più,
in modo improrogabile e definitivo, la
possibilità di mettere al mondo un bambino
mi blocca e mi terrorizza allo stesso tempo
e mi fa disperare più della paura stessa di
morire...Se chiedo un miracolo o una
possibile grazia da esaudire è solo quella e
nient’altro...se non dovessi avere,infatti,
la possibilità di non avere un figlio,
probabilmente preferirei morire...So
benissimo che esiste, comunque, anche la
possibile scelta dell’adozione; che peraltro
si dimostra anche come una scelta di
generoso altruismo, ma ho paura di non fare
in tempo...e anche di non avere i requisiti
necessari ...Inoltre e non ultimo problema è
il fatto che al momento non ho un compagno...compagno
che,tra le altre cose, possa anche
alleggerire o addirittura far sparire queste
mie atroci paure.
Sopra
una rivista c’era un test ed io l’ho fatto.
Ed è uscito fuori che : “La maternità,il
mondo dei piccoli ti affascina, forse perché
conservi ancora felicemente intatta una
magica parte infantile, da dove nasce tutto
il tuo entusiasmo. Poi ancora diceva come il
profilo mi vedeva: Vivi con grande intensità
tutte le prove e le esperienze che la vita
ti riserva, sia quelle allegre, sia quelle
dolorose. Quando eri bambina i tuoi
insegnanti lodavano la tua curiosità. E
anche adesso, hai sempre voglia d’imparare
cose nuove. I fallimenti non ti
spaventano,perché sei sempre pronta a
ricominciare con entusiasmo.”Bene, io sono
davvero così!
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