24
SETTEMBRE
2005
Katia, mio tesoro,
oggi 24 Settembre, sono settecentotrenta giorni, alternati da notti
insonni, trascorsi senza di te. Sembra incredibile aver potuto sopravvivere
tutto questo tempo. Riflettendoci bene però, credo che tutta la tua energia
e la tua inesauribile voglia di vivere abbiano superato la barriera della
morte mutandosi in una essenza invisibile che ci ha guidati e sostenuti nel
nostro percorso di lacerante dolore. Hai lasciato dietro di te una scia
luminosa nella quale tutti noi che ti abbiamo amata ci siamo aggrappati per
non soccombere allo sconforto, trasformandolo in emozioni positive. Anche
la perenne nostalgia di te è resa sopportabile solo perché molte strane
coincidenze continuano a mutare la tua assenza in presenza. La luce ed il
calore che tu sapevi comunicare mi arrivano ora per altre vie: questa per
me è linfa vitale. Non sono la sola a credere possibile questo, diversi
tuoi amici provano la stessa sensazione. Ricordo bene che una volta fosti
proprio tu a dirmi che in una particolare circostanza avevi creduto davvero
che dietro le tue spalle ci fosse nonna Emilia, morta qualche anno prima.
Addirittura sentisti sui capelli come un respiro; guardasti bene intorno
per vedere se fosse stata una folata di vento, invece erano chiuse tutte le
porte e le finestre. Quando mi raccontasti questo fatto eri molto
emozionata, ti sentivi privilegiata per aver potuto provare un simile
turbamento: ti aveva avvicinato in modo quasi concreto alla tua amatissima
nonna. Ora siamo tutti noi a voler credere possibili simili inspiegabili
episodi. Il bruciante bisogno di avere, seppure invisibile ed esile, un
filo, un contatto che ci riconduca a te, che renda possibile mitigare il
tormento della tua disperante ed ineluttabile assenza. Sei presente ovunque
c’è la vita, perché nessuno come te rappresentava la Vita, quella vera,
quella da amare in qualsiasi momento, sempre, compresi gli inevitabili
incidenti di percorso. Per questo ora sei nel sole che ci illumina,
nell’aria che respiriamo, nella brezza mattutina che ci accarezza la pelle,
nei campi di fiori, nel trionfo dei colori della primavera e delle stagioni
che si avvicendano... dove c’è l’armonia ci sei tu, dove c’è l’amore,
ancora e sempre tu... e ancora, in un cono gelato, in un piatto di bucatini
all’amatriciana, in una libreria, mentre vedo un film, in un temporale
improvviso, nell’arcobaleno e poi nei cieli stellati di Vallerotonda dove
mi perdo nella via lattea in cerca di te. Mi sembrerebbe di farti un torto
non amando tutto quello che la vita ci offre, non apprezzare quello che la
natura ci regala, è un dono prezioso da non sprecare in inutili giornate
passate senza trovare almeno un motivo di gioia per essere vivi e per
godere di ogni attimo che ci viene regalato. Vedere il mondo come lo vedevi
tu, con gli stessi occhi e lo stesso cuore, con il tuo stesso incrollabile
ottimismo. Da parte nostra teniamo duro, tesoro, stringiamo i denti e
proseguiamo il cammino senza di te. La tua lezione è stata esemplare: non
hai lasciato entrare la disperazione. Gli abbiamo sbattuto anche noi la
porta in faccia. Per dire la verità è stato duro resistere alla tentazione
di abbandonarsi nelle sue spire avvolgenti che sembravano risucchiarti in
un vortice nero. Ci siamo opposti facendo resistenza con tutte le energie
possibili: noi non vogliamo essere diversi da te. Il tuo comportamento
ormai è un modello di esempio per tante persone. Chi non aveva coraggio ora
ne ha, chi non aveva occhi per vedere davvero le cose importanti della vita
ora riesce a vederle e, cosa più importante, a viverle serenamente. Sei
passata in questo mondo come un ciclone adorabile che invece di distruggere
ha lasciato dietro di se una scia di positività per tutti. Grazie Katia,
grazie di essere stata con noi, di averci insegnato a resistere con dignità
e coraggio anche alla peggiore delle situazioni: la malattia e la morte!
Una figlia che insegna ad una madre ad essere forte e fiera anche di fronte
al destino avverso: come si può piagnucolare o lamentarsi dopo tale
lezione? Ancora grazie per avermi lasciato uno spiraglio di luce per poter
accettare ancora la vita. E’ per questo che vivo e respiro ancora. Grazie anima mia La tua mamma
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