Qualche giorno prima della serata in
memoria di Katia siamo stati invitati nella villa a Montecompatri dai
nostri cari amici di lunga data, i Terpessi, si festeggiavano i cinquant’anni
di Aurora, la figlia maggiore. Quando Katia era bambina noi abitavamo in
un attico a via dei Licheni, sotto di noi al piano inferiore c’era la
famiglia Terpessi con i suoi tre figli. Eravamo veramente amici. Io ero
una giovanissima mamma che trovava sempre nella signora Maria affetto,
simpatia e grande sostegno, vista la poca esperienza che avevo nella vita
quotidiana; per questo ero facilitata dai suoi consigli pratici. Mentre
Katia poteva, visto che allora era figlia unica, godere della compagnia
della figlia minore, Cristina. Nacque così un amicizia consolidata nel
corso degli anni, e che prosegue tuttora. Insomma Katia e Cristina hanno
vissuto un rapporto di profonda amicizia per diversi anni, fino alla
nascita di Barbara e ancora per un anno. Poi ci trasferimmo a Riardo, in
provincia di Caserta, perché Renzo insegnava in quella regione. Questa
ricorrenza ci ha dato l’occasione di rivedere un ritratto di Katia bambina
che Renzo dipinse in quel periodo, il quadro è appeso proprio nel salone
delle feste. Ora quella sera eravamo tutti intenti a festeggiare Aurora,
quando all’improvviso è andata via la luce. Allora Cristina, che era
accanto a me ed a Renzo, ha cercato a tentoni nel buio un candeliere che
era sopra un mobile che era poco lontano da noi... Ha acceso le cinque
candele rosse e ... in mezzo a quelle fiammelle ha preso a volteggiare una
farfalla... Io, Renzo e Cristina ci siamo guardati e abbiamo sorriso per
questa coincidenza. Mentre succedeva questo Aurora ci ha detto che quando
è arrivata a casa per preparare la sala da pranzo per la sera, la prima
cosa che ha fatto è stata quella di spalancare la finestra e mentre lei
stava svolgendo i preparativi si è vista gironzolare attorno una gioiosa
farfallina che inevitabilmente anche a lei ha fatto pensare a Katia.