2003
L'ULTIMA POESIA

Il 24 Settembre erano circa le ore dieci. Nel letto,dell' Hospice che ci accoglieva, Katia  ormai stanca, distrutta dalla sofferenza, stordita dai farmaci,  perduta nel sonno artificiale respirava debolmente. Per tutta la notte avevamo dovuto,  con lo strazio nel cuore, ascoltare i suoi sospiri e gemiti di dolore, senza poter fare nulla...
I medici però, chiamati più volte, ci rassicuravano dicendo che ella non era in grado di  sentire nulla. Barbara, dopo aver passato la notte con me accanto a Katia, si stava vestendo. Io ero seduta  vicino al suo letto, sul tavolo erano radunati diversi libri di poesie. Katia ed io eravamo  appassionate  ricercatrici di poesie  particolarmente belle secondo i nostri modesti pareri.  Era un continuo  confronto, una piacevole sfida, nei nostri diari trascrivevamo tutte quelle che ci toccavano il cuore. In quel momento io avevo tra le mani il suo ultimo diario, e stavo ricopiando una poesia della quale lei aveva sottolineato in rosso alcuni passi,  evidentemente  i più sentiti. In quella circostanza però, il luogo di permanenza,l'aggravarsi inesorabile,visibile e continuo del suo stato, mi avevano messo in corpo una considerevole agitazione...L’emozione  scatenatasi era tale da farmi accelerare il battito del cuore, la mia mano tremava, avevo paura delle mie sensazioni. La fragilità dell’anima mia si rivelava in tutta la sua grandiosa potenza rischiando di travolgermi...pensavo che da un momento all'altro potessi crollare...Guardando Barbara immediatamente ritrovavo la forza per resistere.
Cosa avrà provato Katia, nel compiere la stessa trascrizione, con il suo vissuto, i suoi problemi, le sue aspettative future, i suoi sentimenti così messi a dura prova?
A cosa si sarà aggrappata per trovare la forza di resistere a tali tempeste di emozioni?
Mentre scriveva questa poesia il suo pensiero era di sicuro rivolto a noi che restavamo...aveva capito che le restava poco da vivere...

"NON VOGLIO CHE MUOIA LA MIA EREDITA’ DI GIOIA"
era uno dei versi sottolineato in rosso...
Ho continuato comunque a scrivere, poi infine ho scritto il nome dell’autore... mi sono voltata ed ho visto il suo volto segnato dalla sofferenza, pallidissimo, di un bianco lunare... mi sono avvicinata, le ho preso la mano e...lei non respirava già più...

Un momento da non saper descrivere...mi fa male solo il ricordo,il dolore di Barbara...
Da quel momento in poi, noi non saremmo stati mai più le persone che eravamo prima...
Di colpo la nostra vita cambiava repentinamente,  Katia ci aveva lasciati per sempre.  Io sono certa che quella poesia era per lei,come fosse il suo testamento,un testamento spirituale da accogliere e applicare come un messaggio da infondere. Nulla accade per caso, ed è questo il motivo per cui i miei occhi sono caduti sopra quella pagina proprio in quel preciso momento, ed è anche per questo, il motivo per cui  è la poesia che accompagna la sua foto ricordo.

Mi chiedo sempre ancora oggi di come possa una ragazza amante della vita come lo era Katia a pensare come ultima cosa agli altri che restano e non a lei che lasciava tutte le cose belle che sapeva amare:il mondo tutto intero!

 

QUESTA POESIA POI E' STATA SCELTA PER IL RICORDO DI KATIA

 

 

 

 

 
 

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