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Introduzione
Non so quanti di voi intenderanno fare questo percorso con noi e
con tutto quello che è pertinente all’argomento "morte". Di
certo molte persone non usano pronunciare mai il nome della
sgradevole Signora, se poi sono proprio costrette a farlo, subito
fanno i debiti scongiuri. Invece, io e Katia eravamo affascinate
dall’argomento,quasi un attrazione inspiegabile. Poi, quando è
morta la mia amatissima madre, una perdita che ci ha molto
segnate, abbiamo pensato che forse era un inconscia premonizione
che ci aveva spinto inconsapevolmente in quel territorio. Da
quel momento ci siamo spinte ancora di più verso
l’approfondimento culturale della materia. Abbiamo comprato
libri e li abbiamo commentati insieme. Ci siamo scambiate i
soliti ritagli di giornali e riviste che toccavano l’argomento e
ne abbiamo fatto una piccola raccolta.
Mi farebbe piacere continuare con voi la
ricerca-raccolta: se avete degli articoli
interessanti, delle immagini di quadri,
sculture, di tombe particolarmente belle, oppure
curiosità che riguardano l’argomento potete
inviali con una e-mail
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Dipinto di Raffaello Sanzio
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La nostra cultura tende a rimuovere il fatto inesorabile della
“Morte” ,ed insieme anche quello della malattia e del dolore.
Non parlare mai di queste cose però, non significa che non
esistano. Con questo atteggiamento di rifiuto, non è che,
magicamente, i nostri malesseri spariscono, quindi sarebbe solo
un’ inutile negazione della realtà . Un comportamento da
struzzi: negare un fatto che fa parte indiscutibilmente,
nolenti e dolenti, della vita di ogni essere umano.
Forse si è disabituati a vedere quanto sia “normale” vivere e
poi morire. Nelle nostre case di città non capita molto spesso
di curare, fino all’inevitabile morte un parente a noi caro,
perchè nella maggior parte dei casi, si lascia causa forza
maggiore, questo compito alle cliniche e agli ospedali . Inoltre
a nessuno piace familiarizzare con la morte, il rifiuto è tale
che si cerca di pensare a lei il meno possibile. Questa scelta è
dettata dalla paura della sofferenza. Si vuole ad ogni costo
evitarla e per questo si fugge e ci si rifugia in un ostinato:
“non vedo, non parlo,non sento.” Oggi siamo abituati a ricorrere
ad una pillola per ogni minimo fastidio o dolore, non sappiamo
sopportare neanche un lieve malessere. Vogliamo toglierci
d’attorno ogni cosa che ci crea problematiche a cui è difficile
dare spiegazioni; situazioni che creano imbarazzo o fastidio,
anche fosse solo mentale. Si fugge, illudendosi che si può
benissimo fare a meno di trattare tali argomenti all’infinito.
Ma la morte non possiamo ignorarla, esorcizziamola pure questa
paura, ma cerchiamo di non dimenticare che, dove c’è la vita c’è
anche la morte ,una medaglia ha necessariamente due facce .La
morte e la vita ci riguarda tutti: dobbiamo prendere coscienza
della nostra mortalità ed accettarla senza farne un argomento
tabù. Solleviamo insieme questo velo oscuro che offusca la
comprensione di questo misterioso evento, ci farà sentire meno
angosciati nei suoi riguardi…
Mamma Bruna
♥NB Per quanto possibile,alle immagini inserite in queste pagine,
sono sempre stati citati, per rispetto, i titoli ed i nomi degli
autori. Se qualcuno di voi, là dove non risultassero tali
indicazioni, conoscendole, volesse contribuire a dare maggiori
informazioni, ne sarei felice. Ringrazio per l'eventuale
collaborazione.
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Morte, non essere fiera, sebbene alcuni ti
abbiano chiamata potente e terribile, perché tu non lo sei; poiché coloro che tu pensi di sconfiggere, non muoiono, povera morte, ne tu mi puoi
uccidere. Dal riposo e dal sonno, che non sono altro che
tue immagini, viene tratto molto piacere, quindi da te un
piacere molto maggiore si deve trarre, e più in fretta i nostri miglior uomini se ne
vanno con te, riposo per le loro ossa e liberazione
dell'anima. Tu sei schiava del destino, del caso, dei re, e
degli uomini disperati, e convivi con il veleno, la guerra e la
malattia, e il papavero o gli incantesimi ci fanno dormire
altrettanto e meglio del tuo colpo; allora perché ti gonfi? Dopo un breve sonno, ci svegliamo per
l'eternità, e la morte non esisterà più; Morte, tu morirai.
John Donne,
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