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Susanna è una diciottenne che ha appena tentato il suicidio per tirarsi
fuori da una situazione molto difficile. Nonostante lei affermi che in
realtà non volesse morire, il suo medico decide di farla ricoverare in una
clinica psichiatrica, ufficialmente perché ha bisogno di riposo. Immersa
in questa nuova realtà, Susanna finisce ben presto per diventare succube
della personalità magnetica di una vera fuori di testa, Lisa. Solo
allontanandosi da lei potrà ritrovare la via che porta fuori da Claymoore.
Il film è tratto da un romanzo di Susanna Kaysen. Il fatto che l’autrice
del libro abbia lo stesso nome della protagonista del film non è casuale:
il libro è autobiografico. La Kaysen ha passato quasi due anni, nel
1967-68, in un ospedale psichiatrico, e questo non fa altro che acuire i
nostri sentimenti nei confronti della protagonista: pensare che la
situazione in cui lei si trova è stata veramente affrontata da qualcuno è
davvero sconvolgente. Una delle scene migliori del film, non a caso, è
l’arrivo di Susanna in clinica, che ci trasmette perfettamente le sue
sensazioni e le sue paure nell’entrare in un mondo che non ha nessun
rapporto con quello reale-irreale in cui aveva vissuto fino ad allora. |
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Titolo:
Ragazze interrotte (Girl, interrupted) |
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