Susanna è una diciottenne che ha appena tentato il suicidio per tirarsi fuori da una situazione molto difficile. Nonostante lei affermi che in realtà non volesse morire, il suo medico decide di farla ricoverare in una clinica psichiatrica, ufficialmente perché ha bisogno di riposo. Immersa in questa nuova realtà, Susanna finisce ben presto per diventare succube della personalità magnetica di una vera fuori di testa, Lisa. Solo allontanandosi da lei potrà ritrovare la via che porta fuori da Claymoore. Il film è tratto da un romanzo di Susanna Kaysen. Il fatto che l’autrice del libro abbia lo stesso nome della protagonista del film non è casuale: il libro è autobiografico. La Kaysen ha passato quasi due anni, nel 1967-68, in un ospedale psichiatrico, e questo non fa altro che acuire i nostri sentimenti nei confronti della protagonista: pensare che la situazione in cui lei si trova è stata veramente affrontata da qualcuno è davvero sconvolgente. Una delle scene migliori del film, non a caso, è l’arrivo di Susanna in clinica, che ci trasmette perfettamente le sue sensazioni e le sue paure nell’entrare in un mondo che non ha nessun rapporto con quello reale-irreale in cui aveva vissuto fino ad allora.
Ho scritto reale-irreale perché Susanna tende a confondere la realtà con la fantasia, il presente con il passato. In tutta la prima parte del film assistiamo a dei flashback mentali in cui lei si estranea dal mondo che la circonda, lasciandosi sommergere dai ricordi. Come in ogni film tratto da un romanzo, anche in questo c’è la voce fuori campo della protagonista che ci racconta la storia. Questo succede essenzialmente perché molto spesso le frasi migliori, in un romanzo, sono dette dal narratore, e per conservare l’atmosfera generale del libro, riuscendo ad utilizzarne anche le parole, si ritiene necessario mantenere il narratore anche al cinema. Nel caso di “Girl, interrupted” la voce fuori campo è praticamente limitata all’inizio (molto belle le sue parole con Simon & Garfunkel in sottofondo) e alla fine (in cui ci accenna a ciò che è successo in seguito), in modo da lasciar spazio alle diverse situazioni che la protagonista si trova a dover affrontare.

 

 

 

Titolo: Ragazze interrotte (Girl, interrupted)
Regia: James Mangold
Sceneggiatura: James Mangold, Lisa Loomer, Hannah Hamilton Phelan
Fotografia: Jack Green
Interpreti: Winona Ryder, Angelina Jolie, Clea DuVall, Whoopi Goldberg, Vanessa Redgrave, Elisabeth Moss, Brittany Murphy, Jared Leto, Jeffrey Tambor, Angela Bettis, Alison Claire, Jillian Armenante, Drucie McDaniel, Christina Myers, Joanna Kerns, Travis Fine, Gloria Barnhart, Josie Gammell
Nazionalità: USA, 1999
Durata: 2h. 07'

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