INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE
di MILAN KUNDERA |
“La
vera bontà dell’uomo si può manifestare in tutta purezza e
libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna
forza. Il vero esame morale dell’umanità, l’esame
fondamentale (posto così in profondità da sfuggire al nostro
sguardo) è il suo rapporto con coloro che sono alla sua
mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento
dell’uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli
altri. (…) Ho sempre davanti agli occhi Tereza seduta su1
ceppo che accarezza la testa di Karenin e pensa al
fallimento dell’umanità. E nello stesso istante mi appare
davanti agli occhi un’altra immagine. Nietzsche esce dal suo
albergo a Torino. Vede davanti a sé un cavallo e un
cocchiere che lo colpisce con la frusta. Nietzsche si
avvicina al cavallo e, sotto gli occhi del cocchiere, gli
abbraccia il collo e scoppia in pianto. (…) Nietzsche era
andato a chiedere perdono al cavallo per Descartes. (…) E’
questo il Nietzsche che amo, così come amo Tereza sulle cui
ginocchia riposa la testa di un cane mortalmente malato. Li
vedo l’uno accanto all’altra: entrambi si allontanano dalla
strada sulla quale l’umanità ’signora e padrona della
natura, prosegue la sua marcia in avanti…”
Particolare di un
opera di
Leonor Fini
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