|
L'eleganza del riccio"
Qual'è la guerra che combattiamo,
certi della disfatta? Un mattino dopo l'altro, già
stremati da tutte le battaglie che sopraggiungono,
rinnoviamo lo spavento della vita quotidiana, un
corridoio infinito che nelle ultime ore sarà valsa
la pena aver così a lungo percorso. Sì angelo mio,
ecco la vita quotidiana: tetra vuota e sommersa di
fatica.
Le vie dell'inferno non le sono affatto estranee; ci
cadiamo un giorno
per essere rimasti troppo tempo qui. Da un corridoio
alle vie: allora avviene la caduta, senza urti né
sorprese. Ogni giorno ritroviamo la tristezza del
corridoio e, passo dopo passo, proseguiamo il
cammino della nostra oscura condanna.
Ma lui vide quelle vie? Dopo la caduta come si
rinasce? Quali nuove pupille negli occhi bruciati?
Dove comincia la guerra e dove finisce?
Stasera, ripensandoci, col cuore e
lo stomaco in subbuglio, mi dico che in fondo la
vita è così: molta
disperazione, ma anche qualche istante di bellezza
dove il tempo non è più lo stesso. E’ come se le
note musicali creassero una specie di parentesi
temporale, una sospensione, un altrove
in questo luogo, un sempre nel mai…
d’ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre
nel mai.
La bellezza, qui, in questo mondo.
di Muriel Barbery
Alexander Deineka
|
|