Roma 02/04/2004 Ciao bellissima! Mi ritrovo a scriverti come un po’ di tempo fa. So che tutto questo può sembrare assurdo e senza senso, forse è solo un modo per difendermi, per addolcire, se possibile, la malinconia che ho dentro di me. Sono mesi che esito, prendo una penna in mano e poi ci ripenso, scrivo due righe e poi butto via tutto. Tu lo sai, non è mai stato facile per me tirare fuori quello che ho dentro ma tu avevi una dote particolare, unica, quella di riuscire a capire senza che io parlassi molto, bastava un gesto, un solo sguardo, un accenno di sorriso un po’ imbarazzato e già prima che io dicessi una qualsiasi parola tu avevi già capito. Ci siamo incontrate in età già adulta, io qualche anno più grande di te eppure la nascita della nostra bella amicizia somiglia molto a quella che nasce da bambini nei banchi di scuola. Un legame istintivo, un cercarsi e scegliersi fra tanti. Non so spiegare bene cosa è scattato fra di noi, so che hai trovato la chiave per entrare in quel castello circondato da mura e fossati che avevo costruito in tanti anni. Senza nessuno sforzo, senza forzature, così semplicemente ti sei fatta strada dentro il mio cuore e hai lasciato che io entrassi nel tuo regalandomi emozioni a non finire. Quanto mi mancano le nostre telefonate infinite, le battute e le prese in giro. Ho letto e riletto le tue lettere, le dediche sui libri che mi hai regalato e le frasi che hai sottolineato e per ultimo il biglietto che accompagnava il ciondolo che hai voluto regalarmi ad agosto. Quella frase di Sorem Kierkegaord mi ha colpito ed emozionato molto e tu lo sai. “La poesia non è nelle cose ma nell’occhio e nel cuore di chi la sa vedere anche dove è celata”. Ancora una volta hai voluto coccolarmi e riempirmi di calore e affetto. Il tuo ciondolo è sempre con me. Ricordi? Ti dissi che in fondo avevo immaginato quale sarebbe stato il tuo regalo e dopo un attimo di sorpresa dicesti che per una volta ancora eravamo in sintonia e in un lungo intenso sguardo ci siamo dette tutto quello che non riuscivamo a dire. Ma penso anche a quante risate fra di noi, quelle che ci facevano venire le lacrime agli occhi e che non riuscivamo a fermare e poi quanti silenzi pieni di parole. Tutto è cambiato, non ci sono più gli squilli sul cellulare con la capacità di trovare occupato perché in una sincronia perfetta ognuna di noi due cercava l’altra nello stesso preciso istante. Ti ricordi quante volte ne abbiamo parlato? Quanto ci piaceva questa insolita capacità di cercare un contatto così allo stesso tempo. Un modo per dire “ci sono” o solo “ciao”. Ci sentivamo molto adolescenti una sorta di “piccoli innamorati”. Ma la nostra amicizia non era poi questo? Una sorte di amore? Puro e semplice con gioie e sofferenze. Tu sai quanto ti volevo bene anche se forse te l’ho detto poche volte mentre tu, più brava di me, intuendo che io avevo un disperato bisogno di conferme me lo dicevi spesso anche solo con uno sguardo affettuoso. Anche il nomignolo con cui mi hai sempre chiamato era una manifestazione in più di questo affetto che ci univa. Mi manca sentirmi chiamare così. Qualche volta Barbara lo fa al posto tuo ed io sento un brivido che mi attraversa e per un lungo istante mi sento smarrita, ma poi sorrido; a volte ti somiglia anche nel timbro di voce ed è difficile spiegare le sensazioni che provo. E’ difficile andare a letto la sera e svegliarsi la mattina con il pensiero che vola a te e rendersi conto che non ci sei, che non ci incontreremo, che non mi chiamerai più al telefono. Eppure ti sento accanto, a volte mi sembra di sentire il tuo abbraccio e quando faccio qualche cavolata ho la tua risata che mi risuona nelle orecchie. Sento le battute che fai e riesco a vedere il tuo sguardo ora dolce, ora severo o che mi prende in giro. Ti sento dentro di me e questo allevia in parte la sofferenza. Tempo fa mi è stato detto che per me i legami non finiscono mai, tu sai bene chi lo ha detto e a cosa si riferiva, ma ora so che ha ragione. Le storie, i legami importanti ti restano dentro e niente e nessuno può portarmeli via. Sei stata, sei e continuerai ad essere importante e unica, per quello che mi hai dato e continuerai a darmi. Sei un tesoro prezioso che è e resterà dentro di me perché da quando ci siamo incontrate sei sempre stata parte di me. Ovunque tu sia ti immagino sempre con mille cose da fare e con quel cellulare che non smette mai di squillare perché mille persone ti cercano e vogliono stare con te. Perdonami per quello che non ho saputo darti ma negli ultimi tempi, malgrado l’apparenza, avevo perso un po’ la testa, troppo travolta in due storie così simili e per me così coinvolgenti; mi sono trovata in mezzo e non ho saputo dare di più e se fino ad oggi te l’ho detto poco lascia che lo faccia ora. Ti voglio bene! Un bacioCicì
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