Definito il film più commovente della storia,
"Ghost" è una vera melodia sull'amore. Dimostra che il vero amore
resiste alla morte, che supera tutte le difficoltà e che è la cosa
più importante che ci sia. Il "plot" è sensazionale, originalissimo,
convincente. Sa amalgamare molto bene romance, thriller e senso del
soprannaturale. Già all'inizio, la scena d'amore mentre Molly (Demi
Moore) modella il vaso di ceramica è stupendamente romantica, come
romanticissimo, del resto, è tutto il film. Patrick Swayze, con il
suo viso da bravo ragazzo, è una giusta contrapposizione ai
terribili avvenimenti che, improvvisamente, si susseguono. Sa
rappresentare la bontà e la rettitudine come vittime delle
circostanze avverse della vita. Ma questo è anche, a suo modo, un
film umoristico, che riesce, nonostante tutto, a strappare delle
sane risate. Ed ecco il formidabile personaggio della medium (Whoopy
Goldberg), il vero deus ex machina della situazione. Mai un Oscar è
stato più meritato. Ci ricordiamo di questa favolosa attrice come
interprete di "Il colore viola" di Spielberg, dove offriva già una
superba interpretazione. In "Ghost", la sua recitazione è talmente
impeccabile e sensazionale da valere tutto il film. Ma il tema
centrale è l'amore, che sa vincere anche la morte. Le scene finali
sono indimenticabili, così come la colonna sonora di Maurice Jarre.
Un film talmente coinvolgente da sembrare un pò ruffiano. In realtà,
si tratta di un vero spettacolo sui buoni sentimenti e, soprattutto,
sull'amore, come forma riparatrice del male. In questi tempi,
saperlo vedere ed apprezzare è già una gran cosa. Significa saper
credere ancora in qualcosa e, per due ore, sapere un pò sognare.
Dopo tutto, il sogno è una delle realtà della vita.
Alessandra verdino, 51 anni, Savona (SV).
(2 Maggio 2007)
Grazie a filmup.leonardo.it/opinioni