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Mi chiedo a cosa sono favorevole,
che cosa mi appartiene veramente,
qual è la situazione più gradevole:
se mi piacciono più le luci spente-
ricordo di veniali trasgressioni,
di impagabili feste delle medie
che Elio immortalò in certe canzoni
tra coca-cola e giochi con le sedie...
O la luce giallastra dei
lampioni
nelle notti per strada, ad ascoltare
storie di eroi e di rivoluzioni-
mille ore deserte, ad aspettare
il primo quotidiano, il primo pane
profumi che portiamo in fondo al cuore
ricordi di qualcosa che rimane
il miglior tempo della nostra
vita.
E allora proprio non lo sapevamo
che la vacanza sarebbe finita,
che non si può guidare contromano,
che se accendi speranze ed illusioni
non dovresti mai chiudere la porta,
mai azzerare progetti ed emozioni,
mai lacrimar sulla stagione morta.
Spegnere guerre, accendere
passioni.
Abrogare ingiustizie ed arroganza.
Sempre alzare il volume, i ritmi e i toni
per cantare di pace e di speranza.
Ma staccare la spina ai trafficanti,
che si tratti di armi o di parole.
Che luce sia, sì, ma per tutti quanti-
e che per sempre taccia chi non vuole.
Lella Costa
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