Roberta Arcese

ESTATE / GROSSETO, 23 LUGLIO, 1987

Dal diario che ho tenuto in quella vacanza insieme a Katia:

“... Arriviamo alle 10-30! ALLUCINANTE!!! Ci facciamo un casino di strada a piedi con almeno 12 pacchi di roba sulle spalle, sotto il sole... arriviamo alle 11-40 PAZZESCO! La prima cosa che facciamo è cercare zio Totò che dorme...Io entro e credo di aver sbagliato casa... cerchiamo il bagno e non riusciamo ad aprirlo (è aperto!). Mangiamo (affamatissime). Stiamo a letto fino alle 12,00, poi usciamo, facciamo un giro, rientriamo, mangiamo e riusciamo. Io con la tuta bianca... prendo la bici, esco dal cancello e ...cado. Regolare. Riprendo il controllo di me stessa e ce ne andiamo in giro.
A cento metri da casa rimorchiamo... prendiamo la macchina e andiamo a Castiglione della Pescaia... fino alle 00,30 sulla spiaggia a parlare. Al ritorno... casino! Impicci per riportare la bici, la macchina e la vespa perché: 1) Katia porta la macchina, la vespa e la bici; 2) Roberta P. porta la macchina soltanto; 3) Roberta A. porta solo la macchina e la bici. Domanda chi porterà a casa la macchina tenendo conto che è una due cavalli con le marce a maniglia? (io non mi ricordo come si fa!)... Alle 01,30 andiamo a letto così predisposte: Katia nel letto ad una piazza e mezzo con Roberta P.; Roberta A. sul materasso appoggiato sul tavolo della cucina. Risultato: stamattina mi sono alzata alle 10 con tutte le osa rotte!”
 

 

ROMA,25 AGOSTO 2005

Cara Katia,
di vacanze come queste, insieme, ne abbiamo fatte diverse, tutte bellissime e tutte diverse. Ma quella a Grosseto è stata davvero speciale. In primo luogo perché era la prima volta che andavamo da sole (perché in quella settimana di zio Totò non c’è stata quasi traccia), un po’ perché quell’anno eravamo proprio tutte dello spirito giusto. L’estate per te era il periodo dell’anno più speciale; il sole ti rigenerava e metteva in luce (come se ce ne fosse stato bisogno) tutta la tua bellezza ed il tuo fascino. Ancora oggi mi trucco in estate e penso ogni volta a te che dicevi: “ Uno dei vantaggi dell’abbronzatura è che basta un po’ di fard e ...via, sei sempre a posto”.
Quel mese di Luglio a Grosseto ci siamo divertite da morire! Sempre in giro con la macchina di zio Totò (la famosa due cavalli rossa) e quelle marce che non entravano, le corse di sera a Castiglione della Pescaia, Roberta che è dovuta ritornare dai suoi dopo tre giorni, e che frignava e si lagnava al telefono con loro nella speranza di ritardare la partenza per la Sicilia, (senza sapere che al suo arrivo avrebbe conosciuto Stefano, suo marito). Nemmeno io sapevo che al mio ritorno a Roma avrei incontrato Corrado, il mio di marito, il padre dei miei figli, il compagno della mia vita.
Ti ricordi i ragazzi che avevamo conosciuto, le scommesse su chi ci avrebbe provato, alle bugie che ho raccontato per evitare che uno di loro ci provasse! E le risate, Dio le risate, quella sera, mentre te lo raccontavo “Sai, non mi sento... sono appena uscita da una brutta storia,...aspettavo un bambino, ma non lo ho potuto tenere... soffro ancora”, e lui a momenti si mette a piangere! Tu mi hai detto: “ Robertaaaa!!! Ma che dici? Tu così seria e posata!”. Oddio che ridere! E che vogliamo dire del letto? Mi hai fatto dormire sul tavolo di cucina per tutti quei giorni, ma sei stata carina ti sei portata la brandina vicino a me per farmi compagnia! E quando mi prendevi in giro, inorridita, perché leggevo giornali e riviste di gossip (“sono così utili quando hai niente da fare!”), e poi tu le sfogliavi nel sonno ridendo...(pure l’amica sonnambula).
Ma la cosa più divertente è stato spiegarti che io avevo le “ sensazioni”, si, proprio quelle che ti permettono di percepire le cose prima che accadano. Tu mi prendevi in giro, assolutamente certa che non fosse possibile, fino a che non hai cominciato a vedere che talvolta qualcosa dovevo sentire davvero! Per esempio la sera che hai detto: “Domani andiamo a Piombino!” ed io ho risposto: “ No, non so, penso che non sia una buona idea, ho la sensazione...”e tu a rimbrottare che avevo rotto con questa storia, che ci dovevamo andare perché era una bella idea ecc... ecc... Morale, l’indomani sciopero dei treni! “No non può essere,” dicevi: “è tutta una casualità”. Ma poi ho avuto le “sensazioni” del tempo (“non andremo al mare perché... diluvierà!”),(“non andremo a Castiglione perché perderemo l’autobus”) ecc. e tu hai cominciato a crederci e da allora mi chiedevi sempre, per ogni cosa importante: “Che sensazione hai?”.
Le vacanze trascorse insieme sono state diverse, come dicevo, e tutte speciali. Forse Grosseto ha segnato un cambiamento nella nostra vita. Da settembre io e Roby abbiamo avuto la fortuna d’incontrare i nostri compagni attuali, tu hai trascorso un periodo di “confusione sentimentale” che è terminato con Carlo, ma questo è un altro capitolo.
Voglio tornare a riflettere sull’estate, periodo magico per te... tu la vivevi con una intensità mostruosa, volevi fare mille cose, conoscevi sempre mille persone, la tua giornata sembrava non finire mai. Ho ritrovato sul fondo del mio baule “dei ricordi”(dentro c’è tutto quanto mi è più caro), alcune lettere che mi spedivi nei periodi in cui eravamo separate dalle nostre vacanze. Ebbene sono un elenco lunghissimo di persone, di amori platonici, di gite in motorino oppure a piedi ( tipo quando sei stata a cogliere le more con la comitiva e ti sei presa l’indigestione!). Io mi arrabbiavo moltissimo perché nelle tue lettere a malapena mi chiedevi come stavo! Eppure non c’era la minima indifferenza o superficialità in questo, c’era solo una voglia matta di comunicare la tua vitalità. Io d’altra parte non amavo particolarmente l’estate; finivo spesso con l’annoiarmi, mi mancava la routine, gli amici e le amiche di sempre, e quindi arrivavo come di rito a settembre con l’ansia di ricominciare, anche e sopratutto la scuola. E tu che ridevi: “Sei proprio incorreggibile, possibile che preferisci startene al chiuso, come un topo di biblioteca, a fare i compiti di latino, di matematica ecc... ? Sei proprio matta! Boh, chi ti capisce è bravo!” Ma a me mancavi tu, l’estate era troppo lunga e le tue lettere non colmavano le distanze... Beh, chiudo qui il discorso, anche perché siamo verso la fine di agosto, l’estate sta finendo, io sono contenta di ricominciare (come allora!) e devo faticare però a ricaricarmi (mi mancano le tue pile!E non ridere!)
Chiara urla e bisticcia con il fratello... devo andare... bacetti

Roberta Arcese


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