Settembre Vallerotonda 2013
Carissima mia adorata Katia, ti scrivo guardando lo splendido
panorama di Vallerotonda dal terrazzo che tu amavi tanto. Non
c’è posto migliore per pensarti e raggiungerti con il mio
amore-pensiero. Quassù dove ci sembra di toccare il cielo, dove
regna questo silenzio quasi mistico, dove l’aria è più limpida,
tutto acquista un altro sapore ,anche i sensi assopiti
sembrano risvegliarsi ,mi sembra quasi che potrei raggiungerti…
Katia ,Katia,Katia sapessi quante volte invoco il tuo nome
nell’aria, lo ripeto in varie tonalità, fino al finale urlato:
quasi che tu possa sentirmi in quel posto misterioso e oscuro
dove conduce la morte. Invece silenzio assoluto! Silenzio che
offre la bellissima catena di verde che circonda Vallerotonda,
atmosfera che invita a raccogliere i pensieri…Per me poi questo
terrazzo in particolare oltre ad essere speciale, per l’immensa
veduta che offre, lo è anche perché in questo luogo hai voluto
che ti scattassi delle foto artistiche. Non sbaglio a definirle
artistiche perché lo sono senza ombra di dubbio. Sì, te sapevi
bene come metterti in posa, da vera modella e a me non restava
altro che premere il click…Se le foto venivano sempre bene
il merito era tuo, del tuo spontaneo porgerti davanti
l’obiettivo. Come nella vita sapevi offrirti agli altri con
generosità, gioia di vivere e passione e tutto questo era la tua
forza. Forza che riesci ancora a trasmettere da tutte le tue
foto che noi guardiamo spesso, che per noi, ora, sono l’unico
modo per “vederti”. E quanto è consolante guardare te bella e
sorridente! Non esiste scatto, dove non ci sia il tuo splendido
sorriso a riscaldarci l’anima. Se foto serie esistono, e ci
sono, le hai fatte solo per dare un senso artistico-intenso che
con l’aria tua gioiosa non si poteva di certo ottenere. La
memoria torna indietro nel tempo proprio per merito di quelle
foto.
Eppure dovrei odiare quel posto e quel fatidico giorno. Proprio
quello. Mentre facevamo quegli scatti, mi hai confidato che
avevi quel maledetto nodulino al seno. Come dimenticare
quell’attimo? Una coltellata mi avrebbe fatto meno male. Poi
ascoltando la tua fiduciosa ottimistica filosofia mi ripresi
subito e continuai a fare le foto. Meglio sarebbe dimenticare, e
ricordare solo tutto quello che di bello mi conduce a te. Per
nostra fortuna abbiamo condiviso davvero tanti giorni felici
insieme e dunque non c’è che l’imbarazzo della scelta. Mi nutro,
infatti, di ricordi. Inciampo nei ricordi anche senza volerlo.
Ogni cosa parla di te. Di te che della vita hai saputo amare e
accettare con abnegazione ogni suo aspetto anche il più feroce e
drammatico. Di te che non passava giorno che non innalzavi un
inno alla vita, già solo perché ti eri svegliata felice. Anche
il semplice sorgere o il tramontare del sole sapeva emozionarti
e io ora lo guardo con i tuoi occhi. Come la “tua luna” che
m’incanta ogni volta che appare in cielo…Tu sei nell’aria che
respiro. In ogni cosa bella che incontro. E anche nelle persone
che “ incontro” con cui istauro un bel contatto “sento” che tu
sei con me. Te che avevi il culto dell’amicizia. Te che credevi
negli incontri…che nulla accada per caso…Infatti ,questa estate
ne ho avuto la prova. Abbiamo conosciuto Mario che per puro caso
è venuto in vacanza per la prima volta a Vallerotonda. Un amico
gliene ha parlato e lui è venuto a vederla e così anche lui si è
lasciato sedurre dal nostro paesello di montagna. L’atmosfera
estiva, fatta di serate passate al bar con tutti gli amici e
amiche ci ha fatto incontrare e…alla fine siamo diventati
amici,anche di suo fratello. Inevitabile, perché la loro parlata
napoletana ce li ha subito resi simpatici, oltre al fatto che
sono delle persone molto amabili e umane. Sarebbero piaciuti
anche a te, in particolare Mario perché sa cantare e suona le
tastiere. .. Le serate organizzate per le feste con il karaoke
sono state il massimo del divertimento. Tuo zio Roberto, zia
Emanuela,Barbara e le tue amiche d’infanzia Angela , Gisella e
Sabrina hanno cantato spesso,mancavi solo tu…Infatti ogni tanto
avevo il magone perché un pizzico di malinconia saliva piano
piano sino a stringermi il cuore, in special modo quando si
cantavano le preferite da te. Tante serate con canzoni e
confusione proprio come piaceva a te.
Mario, quando a saputo di te, della serata organizzata per
ricordarti si è offerto per essere lui l’intrattenitore
musicale. E così sarà. Ho accettato volentieri perché “nulla
accade per caso” proprio come amavi dire te e inoltre avvalora
il tuo pensiero riguardo agli incontri…
In
questi dieci anni senza di te ho speso tutte le parole possibili
per celebrare la tua gioia di vivere. Per fare in modo che il
tuo ottimismo e gioia di vivere superasse la barriera della
morte e continuasse a vivere attraverso noi che parliamo spesso
di te. Non ho mai conosciuto nessuno che ha amato la vita così
con trasporto e passionalità uguale alla tua. Una sfrenata
voglia di vivere, conservata sino all’ultimo istante. Per questo
non mi stancherò mai di raccontare questa tuo “amare la vita”.
Per questo, noi che restiamo, abbiamo il dovere di “ Sentire” e
“godere” di tutte le espressioni che la vita ci offre. Te lo
dobbiamo. Non dovremo mai dare nulla per scontato. Mai sprecare
un solo giorno di vita senza fare almeno qualche cosa che ci
riempia l’animo di bellezza. E quando io lo vivrò te ne offrirò
l’essenza.
Riposa in pace figlia mia
La
tua mamma
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