LETTERA PER KATIA
24 Settembre 2018 |
FIGLIA MIA BRUNA VERRECCHIA VERDONE·LUNEDÌ 24 SETTEMBRE 201850 letture 24 Settembre 2018 Cara Katia non c’è ricorrenza più triste di questo giorno che ci ricorda la tua dipartita. A volte ti penso lontana per un piacevole viaggio e in questo modo si attenua l’afflizione. Eppure, ormai sono quindici anni che non sei più con noi, è un dato di fatto incontrastabile, ma anche se lo è, non significa che lo si debba accettare di buon grado...Faccio, da allora, buon viso a cattivo gioco per non darla vinta alla malasorte, per non farmi prendere dallo sconforto e dalla malinconia. Sorrido alla vita come piaceva fare a te. In fondo il nostro biglietto da visita, quello che ci rappresenta è il sorriso nonostante tutto, e per questo, continuiamo questo gioco infame che ci permette di sorridere anche se tu non ci sei. Sono sicura però che non vorresti mai vederci affranti e disperati ma bensì felici e sorridenti...Noi abbiamo preso alla lettera le tue ultime volontà: “vi lascio la mia eredità di gioia” e portiamo avanti questo impegno come fosse un comandamento. Sarebbe una bestemmia essere vivi in questo mondo passivamente, mentre tu invece, hai dovuto arrenderti tuo malgrado all’infausto destino e lasciare tutto quello che amavi... e si che ne avevi di amori e passioni! Per questo, noi che restiamo, abbiamo assolutamente il dovere e l’onore di celebrare la vita in ogni sua manifestazione possibile. Non accorgersi di quanta bellezza c’è da poter accogliere intorno a noi è un atto d’insensibilità contro tutti i giovani che hanno lasciato questo mondo loro malgrado. Questo non vuol dire assolutamente essere ciechi e non vedere tutto il marcio che purtroppo assedia il mondo intero, vedere la nostra Italia sempre più alla deriva...Quanto ti saresti dannata nel constatare tutto questo decadimento...Tutte le tue lotte sociali dall’università al luogo di lavoro, le manifestazioni il tuo impegno per cercare di rendere migliore questa società... A volte mi viene da pensare “se tu fossi ancora qui...” Quante volte, quante volte questo pensiero mi travolge! Mi trascina verso cose impossibili ma lo faccio lo stesso anche se poi mi rendo conto che mi fa male...Se tu avessi potuto avere un figlio, che poi era il tuo ultimo desiderio...Se tu avessi potuto festeggiare i tuoi compleanni...Se avessimo potuto trascorrere più tempo insieme...parlare di tutto ciò che accade nella società e nel mondo... Dio mio quanto amavamo passare le ore a chiacchierare di tutto e di più! Anche commentare un libro o un film visto insieme era capace di farci parlare per ore ed ore... Come si fa a non sentire la mancanza di tutto questo? Per consolarmi e tappare questa voragine prendo in mano uno dei tuoi tanti diari e lo sfoglio...Toccare quelle pagine è come toccare la tua vita. Tutta la tua vita, proprio tutta, non hai saltato mai un anno, è racchiusa dentro quelle pagine...Non ti posso toccare o abbracciare e allora mi accontento di abbracciare i tuoi tanti diari e quadernoni scritti fitti fitti con quella tua spigolosa calligrafia quasi incomprensibile. Sarò una stupida ma a volte mi viene da pensare a quanto è insensata la vita. Mi viene l’angoscia nel pensare che quando non ci saremo più noi a ricordarla nessuno la ricorderà...in fondo tutti veniamo a questo mondo dal nulla e poi come meteore ce ne andiamo per sempre scomparendo nel nulla...Questo nulla mi strazia il cuore! Parlare sempre di mia figlia anche se non è più fisicamente con noi equivale a farla vivere. Sono così convinta di questo che a volte mi ritrovo a parlare di lei anche con persone che non l’hanno conosciuta...Quanti modi trova il cuore per porre freno alla disperazione! Quante toppe mettiamo sopra queste inconsolabili ferite! Una donna, per giunta madre è maestra nel rammendare, ricucire, ri-assemblare, ricomporre perché tutta la vita è fatta di continui accorgimenti per tenere le cose o le situazioni lacerate, consumate o strappate unite tra loro... Riposa in pace figlia mia La tua mamma |
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