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FIGLIA MIA
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MARZO 2020·5 MINUTI
Figlia mia adorata, anche questo anno è arrivato il tuo mancato
compleanno e, ancora una volta, inesorabilmente senza di te!
Questa volta non posso fare a meno, oltre che onorare il tuo
ricordo, di fare delle riflessioni su quanto accade in questi
drammatici giorni in cui si è scatenata questa pandemia da
coronavirus. Io e tua sorella sono già tanti giorni che non ci
abbracciamo e siamo a distanza di sicurezza, chiusi in casa
senza poter andare da nessuna parte tranne per le necessità
imprescindibili. Siamo in astinenza di baci, abbracci e neppure
semplici strette di mano e tutto questo per noi è duro da
sopportare...
Per il tuo compleanno Marco, il tuo carissimo amico, stava per
organizzare una festa nel nostro giardino, come quelle che
piacevano a te, ma poi è scattato questo allarme che ci ha fatto
rinunciare all’idea e, per questo abbiamo rimandato nella
speranza che tutto questo finisca al più presto e con meno morti
possibili...
In questi anni di tua assenza ti ho scritto molte lettere
narrando di te talmente tanto che ormai anche chi non ti conosce
ha imparato a conoscerti e di conseguenza ad amarti. Questo per
me il più bel regalo che io possa ricevere perché il mio compito
è tenerti in vita con le parole. Mi sento come una Sherazade de
“le mille e una notte”, che usa raccontare storie come
stratagemma per non morire; allo stesso modo io parlo di te per
trattenere con noi il tuo breve vissuto che, finché avrò vita,
narrerò a tutti quelli che avranno voglia di ascoltarmi.
Nel teatro della vita, da diverse settimane però, le cose e le
persone sono radicalmente cambiate. Lo spettacolo, ha modificato
il programma, improvvisamente divertimenti e superficialità,
spesse volte spacciati per leggerezza hanno lasciato il posto a
nuove regole imposte dal protocollo, ci si è trovati a dover
ridimenzionare il modo di vivere.Anche tu hai dovuto farlo. Ecco
un frammento di uno degli ultimi diari:
“Vorrei evitare di cadere, nei luoghi comuni di tutti coloro che
hanno superato un periodo difficile. Quelli, che la vita è
ancora più bella di prima, che la sofferenza ti matura, che si
apprezzano ancora di più le piccole cose, che si migliora...
Insomma non voglio banalità, ma attraversare il tutto con occhi
diversi. Molti dei luoghi comuni suddetti, sono sicuramente
veri, ma ormai scontati, qualcuna solo una frase fatta per
aiutare a mandare giù un boccone amaro che la vita ti offre...
Per quanto mi riguarda, io avevo già nei
confronti della vita un atteggiamento positivo. Non mi
lamentavo, dei piccoli disagi quotidiani,( le così chiamate:
cavolate) e quindi, ragion per cui, non avevo certo bisogno di
certe lezioni di vita, per imparare quello che già sapevo. A che
serve ritrovarsi con una tetta in meno??... E soprattutto
riflettere sulla morte?? Poi mi dico che veramente sono stata
fortunata... che a volte nella vita ti capitano improvvisamente
addosso delle tragedie senza senso. Solo un anno fa ero,
infatti, ignara di tutto... lungi da me l’idea di una malattia e
relative sfibranti cure. Un anno fa ero felice... ma felice nel
vero senso della parola, come raramente accade nella vita.
Felice nello stato più puro del termine perché la mia felicità e
il mio benessere psico-fisico dipendevano solo ed esclusivamente
da me stessa... Se, insomma negli altri periodi della mia vita,
la mia gioia e la mia felicità dipendevano: ora da un amore, più
o meno completo e appagante, oppure da altri avvenimenti che di
volta in volta capitavano per caso... ora era la prima volta che
mi capitava di essere felice e basta. Questo io, lo vivevo, come
uno STATO DI GRAZIA, e questo si captava e si espandeva verso
l’esterno, toccando quasi fisicamente chi mi era vicino; tutto
fluiva verso gli altri come per un misterioso incredibile
destino... E’ passato solo un anno. La cosa incredibile è che
io, allora, ero consapevole di toccare con mano la felicità, e
nello stesso tempo avevo la stessa consapevolezza che stava per
allontanarsi da me... quasi ne sentivo il fuggevole fruscio...
ed era una sensazione molto particolare, forte ed intensa, quasi
fisicamente palpabile. Mi auguro di poter conservare nitidamente
e a lungo questa sensazione incredibile. Potrei farne tesoro nei
momenti più tristi.”
Ecco questa era la mia Katia! Come non voler far conoscere al
mondo intero una anima così sensibile e pura?Chissà in questo
drammatico frangente storico come avrebbe reagito? Cosa avrebbe
detto? Domande che resteranno tristemente senza risposte.
Una cosa è certa però, dite ai vostri cari quanto li amate, non
siate avari di amore. Non abbiate paura di mostrare questi
nobili sentimenti, potremmo non avere modo di mostrarglielo...il
tempo non è eterno! Ricordatelo sempre! Da questi tragici mesi
mi auguro che, in special modo i più giovani sappiano trarre
insegnamento per riequilibrare la scala dei valori persi per
vivere frettolosamente: tutto e subito. “Gli analfabeti
emozionali” sapranno uscire dal loro stato? Impareranno?
“Questo è il nostro tempo, il tempo che registra il fallimento
della comunicazione emotiva e quindi la formazione del cuore
come organo che prima di ragionare, ci fa «sentire» che cosa è
giusto e che cosa non è giusto, chi sono io e che ci faccio al
mondo.” Questo ciò che ci dice Umberto Galimberti quindi spero
che tutti ri-scoprano il cuore e tutti i valori perduti...
Carissima Katia, scusa, ma questa volta la mia lettera per te è
uscita dal percorso che di solito mi porta a raccontare di te ma
gli eventi di questo periodo mi hanno “svuotata” come scrivesti,
nel tuo diario, durante una fase drammatica della malattia, che,
piano piano ti asserragliava dentro i suoi stretti e angusti
confini. Così oggi io sento questo peso che accomuna tutto il
mondo in un solo territorio avvelenato e spero che tutti
prendano atto che la terra è una e che “ nessun uomo è un isola”
e che nessuno si salva da solo! Tu lo avevi già capito e al
cimitero accanto a tutti i regali che gli amici ti hanno donato
c’è la bandiera della pace che amavi far sventolare dal tuo
balcone...
Riposa in pace amore mio
La tua mamma
Alcuni commenti di AMICI di fb
Cristina
Verrecchia BELLE PAROLE ORA E
UN ANGELO LEI VEGLIERA' SU DI TE ❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Iolanda
Dente Purtroppo, non lo
sapremo mai come avrebbe reagito a questa pandemia, ma sono
certa che avrebbe trovato il modo di amare a distanza senza far
sentire alcun vuoto o sbandamento emotivo sentimentale a chi lei
amava. Un abbraccio e tanti auguri a
te dolce gentile empatica e umana Katia. Ti ho conosciuta per
caso e sei rimasta impressa in me stampata indelebilmente.
Silvana
Pieretti buon compleanno
ovunque tu sia
❤
Ale
Farinacci❤❤❤
Valentina
Gabriele❤
Vera
Verrecchia❤
Sara
Pettoni Buon compleanno ❤❤
Arcese
Roberta Cara Bruna, non ci
sono parole da aggiungere... Hai detto tutto come sempre e Katia
anche... Donne preziose e speciali, uniche perle di saggezza e
profondità umana. Stamattina mi sono svegliata pensando a Katia
e cosa avrebbe detto di questo momento : e l'ho immaginata
ridere di quella risata forte, spontanea... Questo momento, come
tutti quelli della sua vita, sarebbe stato bello, avrebbe
trovato il modo di goderlo come faceva di ogni respiro, e tutti
ci saremmo fatti contagiare dal virus del suo ottimismo senza
fine. Buon compleanno amica mia e un grazie infinito a te Bruna,
che ci permetti ancora di sentirla con noi
Rosanna Natale Profondamente... toccante❤
Bruna Verrecchia Verdone ecco, mi consolo vedendo il
vostro tenero abbraccio dove idealmente mi unisco
Barbara e Katia ultimi abbracci
Marco e Katia l'ultima festa!
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