Siamo seduti al bar sulla piazza del
paese. Anche questa sera è festa e questa sera le donne di Vallerotonda si
sono prodigate in tante a fare dolci e torte da distribuire a tutti i
golosi che vogliono usufruire di questa usanza culinaria per assaggiarne
diversi tipi. Io non ho molta voglia di andare a prenderli, preferisco
restare seduta mentre i miei pensieri non possono fare ameno di pensare a
Katia. Proprio nei giorni di festa si acuisce la nostalgia. Amava troppo
fare baldoria durante queste ricorrenze paesane, si divertiva come una
bambina. E’ inevitabile struggersi quando attorno a me ascolto il festoso
rumore dei ragazzi che si divertono. Perché Katia non è qui? Perché lei
non ha potuto opporsi al destino? Sento bruciare e salire la rabbia dentro
di me, faccio fatica a contenerla...
In quel momento arriva mio padre con un piatto di assaggi per me. Vorrei
rifiutarli ma mi sembra di fargli un torto. Allungo la mano e...con
emozione vedo nel piatto un bel dolcetto a forma di ...farfalla! Ancora
una volta ho creduto che quella coincidenza volesse scuotermi dalla
malinconia per riportarmi ad accettare serenamente l’inevitabile assenza
di Katia. E’ come se Katia avesse voluto mandarmi a dire: “ Mamma non
drammatizzare,sono qui, non mi puoi vedere ma io ci sono, sono in un'altra
dimensione ma sempre vicina a te.”
Immediatamente il risentimento e la rabbia hanno lasciato il posto ad una
serena rassegnazione.
Grazie Katia.