Era
sul finire dell’inverno. come tutte le mattine mi accingevo ad
affacciarmi dalla finestra e guardare "l’albero di katia". un rituale che
ormai e’ entrato a far parte della mia vita. idealmente quel gesto mi
ricongiunge ogni giorno con Katia, un silenzioso e dolce pensiero
dedicato solo a lei. Ormai, da tempo, questa consueta abitudine, mi
aiuta a cominciare il nuovo giorno che ho davanti. Un certo giorno
però, vidi degli operai che armeggiavano lì intorno con pale e cemento.
Subito il mio cuore ebbe un sussulto…che intenzioni avevano? Erano
vicinissimi all’ albero di Katia…proprio nel punto esatto dove stavano
per iniziare dei lavori che non sapevo ancora cosa fossero…Sono
immediatamente volata da loro perché temevo che volessero togliere di
mezzo il piccolo alberello, senza pensarci sopra due volte.
Immediatamente chiesi loro che intenzioni avessero al riguardo. Gli
operai risposero: “Tanto e’ anche secco, di sicuro dovremo toglierlo,
dobbiamo asfaltare la strada”. Ho tentato di dissuaderli senza capire
bene se ci fossi riuscita o meno. Ogni mattina tornavo alla finestra
con il timore che l’albero non ci fosse più…Invece era ancora lì, e cosa
davvero importante è che l’albero è stato lasciato al suo posto…e con la
primavera ho avuto una grande sorpresa. Quel piccolo albero, che avevo
visto la prima volta con Katia, prima che sorgessero le mura del nostro
palazzo dove ora abitiamo io e Alessandro. Un alberello in miniatura,
piccolo e fragile, che lei, teneramente, si augurava fosse risparmiato
dalle ruspe, e lasciato crescere, così da diventare grande… Per questo,
quando quella mattina mi sono svegliata ed ho guardato dalla finestra
ho sentito una grande e immensa gioia dentro di me . L’alberello non
solo era sopravvissuto ma era anche fiorito…La mia amica del cuore avrà
ancora il “suo albero”. Albero che io ogni mattina guardo e con il
pensiero volo sempre eternamente a lei.
Alessandra