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Quando Simonetta ,
la figlia di Valeria, la pittrice nostra amica e vicina di casa, mi
raccontò di un fatto accaduto proprio il giorno della morte di sua madre,
rimasi molto turbata.
Nella stanza della
clinica dove era ricoverata Valeria, proprio mentre ella stava per
respirare gli ultimi momenti di vita, all’improvviso comparve una rondine.
Le finestre e la porta erano chiuse e la rondine volava da un punto
all’altro, imprigionata suo malgrado nelle invalicabili mura.
Dopo qualche
tentativo per liberarla, Simonetta decise di andare a chiamare qualcuno
lasciando per un momento sua madre sola. Al suo ritorno si accorse che la
rondine era sparita : insieme alla rondine era volata via anche
Valeria...
Quando Katia, negli
ultimi giorni, prima di entrare nell’ospedale, mi disse tutta eccitata e
contenta che in casa sua c’erano delle rondini che avevano fatto il nido
proprio nel palchettone-ripostiglio della cucina, un brivido mi gelò. Lei in questo
evento voleva leggere speranza e fiducia, io invece, ricordando il
racconto di Simonetta vi avevo letto un presagio, un orribile presagio che
mi affrettai a cancellare e dimenticare aggrappandomi disperatamente alla
versione positiva di Katia. Solo ora quell’evento mi é tornato in mente :
la casualità delle coincidenze? |
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