Carissima figlia
mia,tu mi conosci bene e sai tutto di me. Anche questo
lo sai già.
Amando molto leggere sono sempre quotidianamente immersa
nei libri e persa nelle storie in essi contenute.
Pagine e pagine piene di pensieri,riflessioni,
sensazioni... tante, tantissime parole che, lentamente
sotto i miei occhi, si trasformano spesso in tante
carovane che viaggiano in fila, come se trasportassero
immensi tesori. Ogni parola conduce con se un mondo di
percezioni, a volte accennate, altre molto evocative,
che hanno il potere di dislocarmi in fantastici mondi
paralleli. Ma ora che voglio scrivere a te, mia adorata
Katia, non trovo parole in grado di descrivere tutto
quello che vorrei dirti. Tutte mi sembrano inadeguate.
Nessuna è all'altezza della situazione. Come potrebbero
essere giuste le parole che dovrebbero raggiungerti in
chissà quale luogo lontano e sconosciuto? Come trovare
parole che siano capaci di attraversare il tempo e lo
spazio tra di noi ? Quella inesorabile linea di confine
che ci separa per sempre, e che, consapevolmente so
bene quanto sia inevitabilmente insuperabile? Come
vorrei avere dei poteri magici per poterla infrangere,
per poterla penetrare e raggiungerti almeno una volta
ancora. Magari proprio per il giorno del tuo compleanno.
Infatti è difficilissimo scriverti una lettera per
consegnarla poi alle stelle e sapere che resterà senza
la tanto attesa, risposta. Proprio per questo le parole
mi si congelano sulla punta della lingua...restano lì
sull'uscio esitanti. Fantastiche stalattiti in forma di
parole d'amore che immobili come reperti archeologici
siglano un tentativo di contatto con mondi sconosciuti.
Ardentemente cerco queste parole che avranno un
arduo compito: esprimere tutto quello che c'è nella mia
mente... Un rimescolamento di pezzi di vita vissuta che
si agitano creando un vortice impazzito, quasi un
ciclone che avvolge tutto...Si mescolano e si
aggrovigliano i ricordi più belli con quelli più atroci.
Una lotta all'ultimo duello per far emergere qualche
frammento che non mi faccia troppo male. Non è vero che
il tempo stempera anche i più grandi dolori. Io ne ho le
prove, li ho marchiati addosso, non c'è lenitivo che
tenga, nessuno potrà mai alleggerire questo peso. A
volte è un enorme peso poggiato sul cuore...un
oppressione che non si può neanche spiegare. Tutto il
peso del male del mondo è su di me. Altre volte è un
abissale vuoto. Una voragine talmente grande che potrei
essere risucchiata all'interno di questo spazio che
sembra magnetizzarmi...Un perdere coscienza, momentanei
attimi di stordimento competo che non ti permette di
capire dove sei e cosa stai facendo...si brancola nel
vuoto quasi come un precipitare senza tempo...Che fatica
immane resistere a tutto questo! Per fortuna c'è tua
sorella che rappresenta un punto ben fermo a cui
aggrapparsi. La tua amata sorella che, di certo, anche
lei, deve fare i conti con questi sentimenti
alternanti...Tuo padre, altro punto importante e
strategico. La nostra è una amorevole cordata di
resistenza. Nessun cedimento altrimenti si rischia di
compromettere le vita di tutti gli altri allacciati come
siamo uno all'altro... Non siamo abituati a piangerci
addosso. Te per prima ce lo hai dimostrato eroicamente.
Chi più di te poteva aver diritto di perdere il
controllo e abbandonarsi ad imprecazioni e lamentele?
Eppure nulla di tutto questo. Anche i tuoi diari non
hanno il minimo accenno al risentimento nei confronti
della vita che ti ha messo così duramente alla prova
portandoti, contro natura, a dire forzatamente addio
alla vita. Quella vita così amata! Un amore non
ricambiato. Tradito. Per questo il tuo è un compleanno
virtuale...potenza del tempo che per te si è fermato.
Giusta e opportuna la frase di Byron che ti ho dedicato
nella prima delle mie lettere a te: " Il tempo non
disegna alcuna ruga sulla tua azzurra fronte; e tu ora
ti muovi ancora come ti vide l'alba della creazione."
Ho conservato un
rotolino di carta a cui tu avevi messo un laccetto per
usarlo, appeso ad un gancio,in cucina come promemoria
per la lista delle cosa da comprare. Ebbene da quando
non ci sei più l'ho tenuto appeso nella mia cucina. Ogni
giorno guardo quel rotolino bianco con sopra le ultime
parole, scritte di tuo pugno, di una lista delle spese e
cose da compiere, che poi non hai potuto più fare. Non
era così importante quello che c'è scritto ma era
importante il fatto che mi faceva pensare, come è facile
intuire, che i programmi,seppure stupidi, come una lista
della spesa, possano improvvisamente non essere svolti e
completati, e quindi se c'è qualche cosa a cui teniamo
particolarmente non rimandiamola troppo a lungo. Ora
però vi si aggiunge un altro pensiero, più sconvolgente.
La tua scrittura sta, ogni giorno che passa,
scomparendo. Quasi un continuo rammentarmi che tutto ha
una fine. Anche se è un pensiero che conoscevamo da
sempre,e con chiara consapevolezza, ma vederlo così,
legato a questo stupido insignificante rotolino di
carta, m'inquieta. Quando neanche noi ci saremo più chi
salverà dall'oblio il nostro vissuto? Chi resterà a
raccontare di noi? Forse è una stupidata pensarci, ma è
quel rotolino che mi ha invitato a riflettere, quel
semplice rotolino di carta: quante vite vissute e poi
dimenticate! Dimenticate senza nessuna possibilità di
recupero. Niente ripescaggi, niente di niente.
L'assoluto vuoto. L'insensatezza assoluta della vita e
della morte.
Era di te che volevo
parlare ma si sono inceppati i pensieri. Si sono messi
davanti quelli più prepotenti. Ma le parole dolci e
belle da dedicarti non hanno trovato la strada...questa
volta non hanno voluto prender parte a questa carovana
di lettere dell'alfabeto mosse da chissà quale
ri-sentimento. Mettere ordine nei pensieri non mi
risulta facile...Sono aggrovigliata e ho difficoltà a
concentrarmi...cerca di comprendermi è un momento
delicato e difficile per noi...
Buon compleanno amore
mio
mamma Bruna