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25 AGOSTO 2002




Quando trascorro qualche giornata a Vallerotonda, mi trovo a riflettere più intensamente su quello che desidero veramente per me a livello di sentimenti...
Questo non è un pensiero estraneo a Roma, soprattutto perché spesso mi trovo ad interrogarmi sul mio cambiamento, la mia strada di donna, su quanto sia lungo il mio percorso verso la maturazione completa ed il raggiungimento delle mete che mi sono prefisse e se mai riuscirò a raggiungerle perché esse non dipendono esclusivamente da me ma anche da quello che mi offre la vita, la quale finora con me è stata piuttosto generosa ma non so quello che avrà da offrirmi in futuro anche a livello sentimentale...
Sto leggendo in questo periodo,un libro che mi ha regalato Marco,( dicendomi che la protagonista principale gli ricordava me) e, che per questo, dovevo leggerlo subito. Infatti, mi sono subito immersa nella lettura e, ho constatato che in realtà c’erano delle similitudini con il mio modo di fare. In special modo nei ragionamenti, mai totalmente logici...a quelli legati alla profonda libertà di ogni individuo di raggiungere il proprio equilibrio interiore attraverso la propria personalità, la propria individualità, il proprio percorso personale che è veramente diverso da persona a persona; mai contestabile specialmente se provoca scombussolamenti ma mai dolori profondi e traumi grandi e insuperabili... La parte dove descrive il percorso del fiume e quella della propria strada me le sono sentite cucite addosso... sembrano aderire a me perfettamente, mi appartengono totalmente.

DA CITY d’Alessandro Baricco (pag. 218 / 19)

Devo smetterla, pensò. Non si finisce da nessuna parte, così.
Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada?, sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto


...La loro crudeltà ti prenderà alle spalle, facilmente accadrà proprio così, che ti prenderà alle spalle e allora non sarà affatto facile, è meglio che tu lo sappia fin d’adesso, se ancora non l’hai capito, ti prenderanno alle spalle, (....), di difenderti da ciò che ti colpisce alle spalle, è una cosa contro cui non c’é niente da fare, solo continuare per la propria strada, cercando di non cadere, di non fermarsi, tanto nessuno è così idiota da pensare che si possa arrivare, veramente, da qualche parte in modo diverso che vacillando, e collezionando ferite da tutte le parti, e in particolare alle spalle, sarà così anche per te.....
(................)

(.......)non ce l’ho mai avuta questa cosa di camminare davanti agli altri, non so, e poi...(.......) mi viene solo in mente quella storia dei fiumi, se proprio voglio trovare qualcosa che mi faccia digerire tutta questa faccenda, finisco per pensare ai fiumi, e al fatto che si son messi lì a studiarli perché giustamente non gli tornava ‘sta storia che un fiume, dovendo arrivare al mare, ci metta tutto quel tempo, cioè scelga, deliberatamente, di fare un sacco di curve, invece di puntare dritto allo scopo, devi ammettere che c’è qualcosa di assurdo, ed è esattamente quello che pensarono anche loro, c’è qualcosa di assurdo in tutte quelle curve, e così si sono messi a studiare la faccenda e quello che hanno scoperto alla fine, c’è da non crederci, è che qualsiasi fiume, non importa dove sia o quanto sia lungo, qualsiasi fiume, proprio qualsiasi fiume, prima di arrivare al mare fa esattamente una strada tre volte più lunga di quella che farebbe se andasse dritto, sbalorditivo, se ci pensi, ci mette tre volte tanto quello che sarebbe necessario, e tutto a furia di curve, appunto, solo con questo stratagemma delle curve, e non questo fiume o quello, ma tutti i fiumi come se fosse una cosa obbligatoria, una specie di regola uguale per tutti, che è una cosa da non credere, veramente, pazzesca, ma è quello che hanno scoperto con scientifica sicurezza a forza di studiare i fiumi, tutti i fiumi, hanno scoperto che non sono matti, è la loro natura di fiumi che li obbliga a quel girovagare continuo, e perfino esatto; tanto che tutti, alla fine, navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi, per essere esatti, tre volte virgola quattordici, giuro, il famoso pi greco, non ci volevo credere, (...........)
Ho pensato, è una gran figata, perché ho pensato, c’è una regola per loro vuoi che non ci sia per noi, voglio dire, il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso, e che tutto questo sbandare da una parte e dall’altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare dritti, modo scientificamente esatto, e per così dire già preordinato, benché indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma, solo in apparenza perché in realtà è semplicemente il nostro modo di andare dove dobbiamo andare, il modo che è specificamente nostro, la nostra natura, per così dire, cosa volevo dire?, quella storia dei fiumi, si, è una storia se ci pensi è rassicurante, io la trovo molto rassicurante, che ci sia una regola oggettiva dietro a tutte le nostre stupidate, è una cosa rassicurante, tanto che ho deciso di crederci, e allora, ecco...(.............................)
Penserò che è giusto così, e che fai bene ad andare, per quanto solo a dirlo mi viene da spaccarti la testa, ma voglio che tu vada, e sono felice che tu vada, sei un fiume forte, non ti perderai, non importa se io da quella parte non ci sarei andata neanche morta, è solo che siamo fiumi diversi, evidentemente, io devo essere un fiume di un altro modello, anzi se ci penso mi sa che più che un fiume, voglio dire, facile che io sia un lago, non so se capisci, forse alcuni sono fiumi e altri laghi, io sono un lago, non so, qualcosa di simile ad un lago...
 

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